STRATEGIA
Le imprese che prosperano sulle piattaforme “sociali” non si limitano a vendere cose, ma aiutano le persone a entrare in connessione.
Mikołaj Jan Piskorski
Novembre 2011
Gli utenti delle piattaforme “sociali” come Facebook, eHarmony, Renten e LinkedIn hanno superato il miliardo. Da cosa sono attirati? Dal soddisfacimento di due bisogni umani fondamentali: incontrare nuove persone e consolidare le relazioni esistenti. I siti web di appuntamenti a pagamento hanno raccolto in totale un miliardo di dollari nel 2010 mettendo in contatto degli estranei e si stima siano oggi responsabili di un matrimonio su sei. Facebook, che rafforza i legami di amicizia, vanta un numero di iscritti sconcertante, 750 milioni, e una valutazione che supera i 100 miliardi di dollari.
Numeri come questi attirano le aziende tradizionali, che hanno aperto pagine su Facebook e account Twitter nella speranza di raggiungere nuovi clienti e coinvolgere i vecchi. Ma poche sono riuscite a generare profitti dai social network, nonostante la schiera di “amici” e “seguaci”.
Ho studiato oltre 60 aziende in settori che vanno dall’industria manifatturiera ai beni di consu
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