RICERCHE
Alessandra Irene Rancati, Elena Pattini
Luglio 2021
È il 12 marzo 2020: le borse mondiali segnano cali che passeranno alla storia. La Borsa di Milano chiude a -16,92%, l’indice StoxxEurope600 a -11,2% e Wall Street a -9,99%. Precedono il crollo giornate difficili segnate da un crescendo di preoccupazione, finché la paura raggiunge il suo zenit non appena l’OMS dichiara urbi et orbi l’inizio della pandemia. La situazione da critica diventa ufficialmente drammatica: il Covid-19 è diventato un problema mondiale.
Iniziano i lockdown e l’economia chiude per virus, mentre i mercati finanziari cercano rassicurazioni da Governi e banche centrali, anch’essi, però, ancora con il fiato corto. Ansia e incertezza hanno ormai trasformato la paura in panico, innescando uno tsunami di vendite sui mercati. Gli indici di Borsa si muovono in base allo stato di salute dell’economia, in base alla stabilità politica, alle aspettative degli operatori economici, agli equilibri geopolitici, ma si muovono anche in base all’emotività degli operator
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