RISORSE UMANE
Un approccio olistico che mette le persone e le loro esigenze al centro del processo decisionale promuove una cultura aziendale incentrata sulla crescita, sull’equità e sull’inclusività
Massimo Begelle
Novembre 2024
La sostenibilità è ormai una priorità strategica per tutte le aziende, ma essere realmente sostenibili significa non solo adottare pratiche green o ridurre l’impatto ambientale, ma anche integrare nel proprio operato il benessere delle persone con cui si collabora. Secondo uno studio del World Economic Forum, le aziende che adottano un approccio olistico alla sostenibilità, includendo politiche per il benessere dei dipendenti, riportano una riduzione del turnover fino al 50% rispetto a quelle che non lo fanno, dimostrando che l’attenzione al capitale umano è una leva cruciale per la competitività a lungo termine.
In questo contesto, le risorse umane giocano un ruolo fondamentale nel garantire una sostenibilità a 360 gradi che includa leadership etica, sviluppo personale, benessere diffuso, e la creazione di un purpose condiviso in cui le persone si sentano parte attiva e coinvolta della mission aziendale.
I nostri studi dimostrano che attraverso una leadership inclusiva, decisioni etiche sull’uso delle tecnologie, programmi di sviluppo personale, politiche di benessere e un purpose condiviso, le organizzazioni possono non solo prosperare, ma anche diventare agenti di cambiamento positivo nella società. Investire nelle persone significa investire nel futuro, costruendo un mondo del lavoro più equo, responsabile e resiliente.
Leadership inclusiva: coinvolgimento attivo e ascolto
Una delle principali caratteristiche delle organizzazioni sostenibili è la presenza di una leadership responsabile che favorisca il coinvolgimento attivo e la partecipazione delle sue persone alle decisioni aziendali. Secondo un rapporto di McKinsey & Company, le organizzazioni con leadership inclusiva registrano un incremento del 29% nelle prestazioni organizzative e una maggiore soddisfazione del capitale umano.
Questo tipo di leadership richiede non solo competenze tecniche, ma anche e soprattutto qualità relazionali come l’ascolto attivo, l’empatia e la trasparenza. Jacinda Ardern, ex Primo Ministro della Nuova Zelanda, riconosciuta a livello internazionale per il suo stile di leadership inclusivo, ha dichiarato: "Un buon leader non è chi grida più forte, ma chi ascolta con più attenzione". Questa visione sottolinea quanto sia importante per un leader moderno e sostenibile dare spazio e valore alle opinioni delle persone.
La leadership sostenibile si basa su un modello inclusivo, in cui le persone non sono semplici esecutori di ordini, ma attori chiave all’interno del processo decisionale, e per questo investe tempo ed energie nell’ascoltare le loro opinioni, preoccupazioni e suggerimenti. Inoltre, una leadership sostenibile promuove la loro partecipazione non solo nelle decisioni che riguardano direttamente il lavoro, ma anche in quelle di più ampio respiro strategico. Ciò permette di creare un senso di appartenenza, poiché tutti si sentono parte integrante della visione dell’azienda e non solo strumenti per raggiungere obiettivi economici.
Sostenibilità nelle decisioni etiche: tecnologia e Intelligenza Artificiale
L’evoluzione tecnologica, in particolare l’uso crescente dell’intelligenza artificiale (IA), sta trasformando profondamente il mondo del lavoro e il modo in cui le aziende operano. Ma è importante che si tratti di uno sviluppo tecnologico etico, come ha sottolineato Tim Cook, CEO di Apple, dichiarando: "Non dobbiamo sacrificare l’umanità per l’efficienza. La tecnologia deve servire le persone, non il contrario". Per le imprese che aspirano a essere sostenibili, è essenziale affrontare in modo consapevole le sfide etiche derivanti dall’innovazione tecnologica. L’uso dell’IA nei processi di selezione del personale deve essere gestito con cautela per evitare pregiudizi e discriminazioni, e le aziende che abbracciano l’IA devono garantire che questi strumenti siano trasparenti, equi e progettati per favorire l’inclusività.
Un altro tema chiave riguarda la trasparenza nei processi decisionali automatizzati. Le persone devono essere informate sull’uso dell’IA e su come essa influenzi il loro lavoro, soprattutto nei settori legati alle risorse umane o alla valutazione delle performance. Coinvolgerli in queste conversazioni permette di instaurare un clima di fiducia e collaborazione, riducendo le preoccupazioni legate a possibili sostituzioni o perdita di opportunità lavorative.
Crescita sostenibile delle persone: formazione continua e sviluppo
Una crescita sostenibile per le imprese non può prescindere dalla crescita professionale e personale delle persone che vi lavorano. Offrire programmi di formazione continua è uno dei modi più efficaci per promuovere una cultura di sostenibilità interna. In un mercato del lavoro in costante evoluzione, investire nelle competenze del capitale umano non solo migliora la loro produttività, ma aumenta anche il loro senso di appartenenza e il livello di soddisfazione. Secondo un report di LinkedIn Learning, il 94% delle persone impiegate afferma che rimarrebbe più a lungo in un’azienda se questa investisse nel loro sviluppo professionale. Questo evidenzia come il learning and development (L&D) sia diventato un fattore cruciale per la retention dei talenti. Le imprese che mettono al centro la formazione continua e dimostrano di essere impegnate a lungo termine nei confronti delle proprie persone, non solo migliorano la produttività, ma aumentano anche il senso di appartenenza. Un aspetto fondamentale della crescita sostenibile è anche la gestione dei talenti. Le aziende devono saper riconoscere le potenzialità delle proprie persone, offrendo loro le giuste opportunità di crescita interna e promuovendo una mobilità verticale e orizzontale. Questo non solo contribuisce alla motivazione e alla retention, ma aiuta a costruire una forza lavoro resiliente e preparata per affrontare le sfide future.
Conciliazione e politiche di benessere: un approccio adattabile
La sostenibilità non si esaurisce all’interno delle mura dell’azienda, ma si estende al benessere delle persone nella loro vita quotidiana. Le politiche di work-life balance sono diventate una componente essenziale di qualsiasi strategia di sostenibilità nelle risorse umane. Un’indagine condotta da Gallup nel 2023 ha evidenziato che le aziende che promuovono politiche di flessibilità lavorativa riportano un aumento del 20% della produttività, oltre a una riduzione dell’assenteismo.
Un’organizzazione sostenibile si preoccupa di offrire alle proprie persone modelli di lavoro che permettano di conciliare al meglio gli impegni personali con quelli lavorativi. Questo può significare orari flessibili, lavoro da remoto, congedi parentali estesi, o anche l’introduzione di politiche di benessere fisico e mentale come programmi di supporto psicologico o attività legate alla salute.
Purpose condiviso: il cuore della sostenibilità aziendale
Le imprese sostenibili sono caratterizzate da un purpose condiviso, ovvero una missione che risuona con i valori delle persone che ne fanno parte. Questo scopo comune va oltre il profitto e si concentra sulla creazione di valore per la società, l’ambiente e le generazioni future. Un purpose forte e ben definito è la base su cui costruire una cultura aziendale solida. Quando le persone sentono che l’azienda per cui lavorano è allineata ai loro valori personali, la motivazione aumenta esponenzialmente. Questo legame emotivo tra persone e organizzazione porta a una maggiore coesione interna, a un miglior clima lavorativo e a una crescita sostenibile a lungo termine.
MASSIMO BEGELLE è Regional Manager SEE & ME di Top Employers Institute.
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