RISORSE UMANE
Dennis Tonon
Giugno 2024
Il panorama aziendale contemporaneo è immerso in un contesto VUCA, ossia caratterizzato da Volatilità, Incertezza, Complessità e Ambiguità: questa realtà impone alle organizzazioni flessibilità, adattabilità e resilienza. Tra le sfide principali, lo stress sul posto di lavoro emerge come un fattore predominante di assenteismo e disimpegno.
Secondo Deloitte, il 95% dei leader HR identifica lo stress come il principale problema di salute mentale nelle loro organizzazioni. In contesti ad alto stress, le spese per l’assistenza sanitaria sono quasi del 50% superiori rispetto ad altre organizzazioni. In Europa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro stima che la perdita di produttività, incluso l’assenteismo per malattia, ammonti a 136 miliardi di euro. Lo stress è responsabile tra il 60% e l’80% degli incidenti sul lavoro e si stima che oltre l’80% delle visite mediche sia dovuto a questo.
Nonostante i tentativi di affrontare questo problema attraverso programmi di benessere, come riportato da McKinsey, i livelli globali di salute e benessere rimangono bassi, nonostante il 90% delle organizzazioni li offra. Questo evidenzia l’inefficacia delle soluzioni occasionali e la necessità di rivedere il modello di gestione.
Generazioni emergenti e nuove aspettative
Il mercato del lavoro è sempre più influenzato dalle nuove generazioni, come i Millennials e la Generazione Z, le quali portano con sé valori e aspettative differenti. Per l’83% dei Millennials, un equilibrio tra lavoro e vita privata è essenziale per il benessere e la soddisfazione lavorativa. Circa il 70% dei Millennials e il 76% della Generazione Z crede che l’azienda debba avere un impatto positivo sulla società e che la sua missione debba riflettere i propri valori. In Italia, tuttavia, solo il 45% degli intervistati ha una chiara comprensione del purpose della propria azienda, evidenziando una discrepanza significativa rispetto ad altri Paesi.
Positive Organisation: una risposta promettente
Per affrontare queste sfide, le organizzazioni devono adottare un nuovo approccio alla leadership, capace di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni e di adattarsi al cambiamento costante della società. Un modello culturale promettente è quello della Org+. Queste organizzazioni adottano i principi della scienza della felicità, integrando contributi da campi come la psicologia positiva, le neuroscienze, la biologia e l’economia.
La vasta letteratura disponibile documenta i notevoli miglioramenti ottenuti da queste organizzazioni in diversi settori: dall’aumento della produttività fino al 31% (Greenberg & Arawaka), all’incremento della retention dei dipendenti fino al 44% (Gallup), fino alla riduzione dell’assenteismo per malattia fino al 66% (Forbes). Ma per implementare con successo questo modello culturale, è essenziale avere un forte scopo condiviso, una leadership efficace e una coerenza in tutte le dimensioni organizzative: scopo, cultura, comportamenti, processi, procedure, ambienti e routine.
Leadership positiva e felicità come competenza
Un ampio studio condotto da Anna Nyberg dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, su oltre 3.000 lavoratori, ha mostrato un forte legame tra tipologie di leadership e malattie cardiache nei dipendenti. I leader che creano ambienti di lavoro stressanti possono essere pericolosi per la salute dei collaboratori. È quindi necessario orientarsi verso una Positive Leadership, comprendendo che la felicità non è solo un’emozione, ma anche una competenza.
La ricerca della psicologa americana Sonja Lyubomirsky ha dimostrato che la felicità dipende per il 50% dai geni, per il 10% dalle circostanze di vita e per il restante 40% dai comportamenti consapevoli. Molti credono che il successo conduca alla felicità, ma la ricerca dimostra il contrario: è la felicità che porta al successo. Quando il cervello è in uno stato positivo, la produttività aumenta del 31% grazie alla dopamina, che non solo ci rende più felici, ma potenzia anche le capacità di apprendimento.
Fattori di successo: ottimismo, connessione sociale e gestione dello stress
La ricerca ha evidenziato anche che le competenze tecniche ed il QI predicono solo il 25% del successo lavorativo. Il restante 75% è determinato da tre fattori principali:
- Ottimismo: la convinzione che le tue azioni abbiano significato, anche di fronte alle sfide.
- Connessione sociale: la profondità e l’ampiezza delle tue relazioni interpersonali.
- Percezione dello stress: il modo in cui gestisci e percepisci lo stress.
Verso un cambiamento reale
È cruciale comprendere a fondo il funzionamento umano per adattare i comportamenti e costruire processi coerenti con il modello organizzativo desiderato, massimizzandone così l’efficacia. Un sondaggio di Gallup ha rivelato che, nonostante i benefits come il lavoro flessibile o da remoto, i dipendenti preferiscono la positività sul luogo di lavoro rispetto alle ricompense materiali. Questo evidenzia l’importanza di strumenti coerenti con il contesto.
L’obiettivo è sviluppare processi e prodotti brain-based, poiché la scienza, quando posta al centro delle strategie aziendali, non solo ne aumenta l’efficacia, ma genera anche un cambiamento reale e un impatto significativo e duraturo.
Alla base dell’Org+ c’è un nuovo modello di pensiero che sfida gli assunti convenzionali, riflettendo le scoperte scientifiche sul funzionamento umano e le relazioni interpersonali. Questo approccio permette di creare ambienti positivi, rendendoli la norma e non l’eccezione, facilitando la costruzione di modelli organizzativi più efficaci e innovativi.
Le organizzazioni sono sistemi viventi, reti relazionali, insiemi di individui interconnessi e flussi di energie emotive, lontani dall’essere mere macchine. Nel World Happiness Report, l’Italia continua a perdere posizioni, passando dal 27° posto nel 2021 al 41° nel 2024. Questo dato sottolinea l’urgenza di un cambiamento significativo nelle nostre organizzazioni.
Dennis Tonon è Deputy Industrial Director presso Amorim Cork Italia. Certificato Lean Six Sigma Yellow Belt e Green Belt. Dopo gli studi in Ingegneria, ha conseguito un MBA – Master of Business Administration presso la University of Bologna Business School. Ha inoltre completato Executive Programs in Mergers & Acquisitions presso l’Imperial College Business School di Londra e in Strategic Business Management presso l’University of Cape Town. Nel 2023 ha vinto il Positive Leadership Award, selezionato tra 7.399 candidature provenienti da 18 Paesi su 5 continenti, premio che celebra l’eccellenza nella leadership positiva e nell’innovazione gestionale.
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