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Microsoft: dall’IA generativa una spinta formidabile al Made in Italy

Gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale sono in grado di rendere il lavoro più creativo e piacevole, favorendo al contempo ampi incrementi di produttività che, per il Sistema-Italia, potranno raggiungere il 18%.

Ottobre 2023

Microsoft: dall’IA generativa una spinta formidabile al Made in Italy

«L’impatto dell’IA e i benefici che è in grado di generare non hanno precedenti rispetto alle rivoluzioni digitali fino ad ora conosciute, come l’avvento del browser o dei cellulari. Siamo di fronte a un fenomeno senza pari, che contribuirà a migliorare il mondo in cui viviamo e lavoriamo e a raggiungere obiettivi finora impensabili. Come Microsoft, crediamo che l’IA sarà un copilota di tanti aspetti della nostra vita: un amplificatore del lavoro delle persone e delle aziende, capace di liberare tempo da attività di routine, aumentare la creatività e dare spazio a nuovi scenari di crescita, innovazione e ingegno umano, senza trascurare gli aspetti etici e un necessario senso di responsabilità condivisa, indispensabili per sviluppare e utilizzare questa tecnologia in sicurezza». Con queste parole Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, ha aperto i lavori del convegno “The Future of Work; apriamo le porte a un nuovo modo di lavorare, con il contributo chiave dell’IA”, che si è tenuto il 28 settembre scorso a Milano, in collaborazione con Harvard Business Review Italia. Un incontro seguito, in presenza e da remoto, da un pubblico folto e interessato a quello che è, con ogni probabilità, uno dei temi più sentiti del momento.

Ragionare e comprendere quali siano le prospettive del lavoro in tutti i suoi ambiti, in un periodo di grande e continua trasformazione come l’attuale, è un compito prioritario su cui occorre concentrarsi. Specie da quando si è iniziato ad avvertire in modo sempre più preciso e concreto l’impatto sul lavoro dell’intelligenza artificiale (IA) e, in particolare, dell’IA generativa che, in pochi mesi dal suo ingresso nel mondo a fine 2022, ha ulteriormente modificato il quadro delle opportunità, ma anche dei rischi. Lo ha sottolineato Luba Manolova, Direttore Modern Work Western Europe di Microsoft, secondo cui sta emergendo con evidenza l’effetto potente dell’utilizzo sempre più avanzato degli strumenti tecnologici basati sull’intelligenza artificiale: «Nel dinamico contesto economico e sociale in cui viviamo oggi, nel mondo del lavoro le aziende e i loro manager sono orientati a raggiungere alti livelli di produttività, facendo leva sui vantaggi del lavoro flessibile e sugli strumenti tecnologici a loro disposizione. L’introduzione dell’IA generativa all’interno di soluzioni per la produttività è un esempio di come sta evolvendo il modo in cui le aziende possono ottenere un nuovo vantaggio competitivo».

E, in effetti, non c’è dubbio che l’efficacia degli strumenti basati sull’IA sia in rapida crescita, come ha ricordato Martina Pietrobon, Go to Market Lead Modern Work di Microsoft, presentando la natura e le caratteristiche in particolare di Copilot per Microsoft Viva, introdotto solo pochi mesi fa dall’azienda: «Grazie all’introduzione di Copilot, Microsoft Viva è in grado di sfruttare l’IA di nuova generazione per accelerare questa nuova “equazione delle prestazioni”, in cui il coinvolgimento e la produttività insieme portano a migliori risultati e successi aziendali. Copilot in Viva si basa sul sistema Copilot di Microsoft 365, che combina la potenza dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) con i dati presenti nel Microsoft Graph e nelle app Viva per offrire ai manager delle aziende un modo completamente nuovo di comprendere e coinvolgere la propria forza lavoro».

D’altronde, come è emerso dal dibattito, l’IA Generativa avrà impatti rivoluzionari e trasversali su tutti i settori economici e su tutti gli aspetti della nostra società, cambiando il modo in cui interagiremo con la tecnologia, consumeremo e produrremo informazioni e contenuti. Occorre, però, comprendere bene quali impatti concreti, in chiave economica e strategica, tutto questo potrà avere sull’Italia e sulle sue aziende, quali i rischi etici e quali invece gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del suo potenziale. Molte le indicazioni emerse dalle testimonianze dei rappresentanti delle aziende intervenute al convegno: Laura Ferrero Poschetto, Information Technology Business Partner di CNH Industrial, Alessandro Ferraro, dirigente del MASAF e Marcello Cerri, senior manager di Reply. Oggi è più che mai urgente investire in modo consapevole in strumenti di intelligenza artificiale e calibrarne gli effetti sul lavoro; da un lato per evitare contraccolpi indesiderati ma, dall’altro, per assicurarne gli effetti virtuosi in termini di produttività. Per ottenere questo risultato, è indispensabile programmare correttamente gli investimenti avendo ben presente che non si tratta di applicarne uno o più in alcune parti dell’organizzazione, ma di impostare l’intera organizzazione aziendale in modo innovativo, permeandone tutti gli aspetti.

Conclusioni che, è stato ricordato, sono emerse anche dallo studio AI 4 Italy, Impatti e prospettive dell’Intelligenza Artificiale Generativa per l’Italia e il Made in Italy, elaborato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia e presentato a inizio settembre nell’ambito del Forum di Cernobbio. La ricerca si è posta l’obiettivo di analizzare, in chiave pioneristica e innovativa, l’impatto economico e sociale dell’intelligenza artificiale generativa sul nostro Paese, analizzandone presupposti tecnologici, implicazioni etico-sociali e di policy. Ne sono emerse importanti indicazioni ampiamente discusse anche nel convegno The Future of Work. Non ci sono molti dubbi, per esempio, sul fatto che per l’Italia l’IA generativa rappresenti una grande opportunità per sbloccare la produttività e contrastare gli effetti avversi di una popolazione che invecchia. Nel nostro Paese, l’IA generativa può diventare la chiave per mantenere alto il livello di produttività e benessere in un contesto di crescente scarsità del talento e di generale invecchiamento della popolazione. Tanto più che le applicazioni concrete sono trasversali a tutti i settori, anche se in alcuni l’introduzione sarà più rapida ed efficace che in altri.

Lo studio rileva che, addirittura, la produttività del Sistema-Italia potrà aumentare fino al 18% grazie all’adozione di Intelligenza Artificiale Generativa, con una generazione di valore che, a parità di ore lavorate, potrà arrivare fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo.

Naturalmente, l’IA generativa pone anche dei rischi etico-sociali che rendono necessario sviluppare un approccio responsabile, caratterizzato da trasparenza, affidabilità, sicurezza ed equità. Ma il percorso da intraprendere resta chiaro: per cogliere tutte le opportunità dell’intelligenza artificiale generativa, l’Italia deve stimolare la digitalizzazione delle imprese, con particolare attenzione alle medio-piccole, e sviluppare le giuste competenze. Questo significa, in particolare, stimolare e accelerare la digitalizzazione di più di 113mila piccole e medie imprese e investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze per preparare la forza lavoro all’inserimento e utilizzo aziendale di soluzioni di IA generativa. Occorre infatti aver ben presente che, se non si opererà in tal senso, all’Italia potranno mancare 3,7 milioni di occupati con competenze digitali di base e 137mila iscritti in più a corsi di laurea ICT per abilitare l’implementazione di soluzioni di IA Generativa nel tessuto economico italiano. Un avvertimento chiaro da non sottovalutare.

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