SPECIALE / GUIDARE LA TRASFORMAZIONE
COME L’AZIENDA HA PROMOSSO LA COLLABORAZIONE INTERDIVISIONALE
RANJAI GULATI
Ottobre 2017
COME TANTE ALTRE ORGANIZZAZIONI GLOBALI, SOTTO LA GUIDA DI JEFF IMMELT ANCHE GE HA DOVUTO IMPARARE A METTERE IN EQUILIBRIO ESIGENZE LOCALI E DIMENSIONE PLANETARIA. QUESTE AZIENDE ADOTTANO COMUNEMENTE UNA STRUTTURA A MATRICE E POI FANNO FATICA A GESTIRLA. COMBINARE UNITÀ LOCALI E BUSINESS GLOBALE È UNA SFIDA TEMERARIA.
La difficoltà deriva anche dal modo in cui i CEO vedono il problema. Molti considerano la dicotomia globale-locale un continuum nel quale le imprese devono scegliere il posizionamento ottimale. Si rassegnano a un destino di riorganizzazioni infinite nella ricerca di quella posizione. Il risultato è spesso un mix di lotte intestine e di inerzia.
Ma Immelt ha capito che non deve essere necessariamente un gioco a somma zero; un’azienda può essere al tempo stesso globale e locale. Ciò è particolarmente vero oggi, grazie ai progressi della tecnologia. Il software ha reso la customizzazione locale dei prodotti più facile e molto me
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