MERCATI GLOBALI
Il sorprendente successo internazionale delle compagnie spagnole dimostra il valore della buona vecchia capacità di relazionarsi.
Mauro F. Guillén ed Esteban García-Canal
Novembre 2010
Moltissime compagnie di economie emergenti esitano a fare il salto verso i mercati internazionali – in particolare quelli dei Paesi sviluppati – perché si attribuiscono difetti irrimediabili. Molte sono abili e orientate al profitto quanto le multinazionali tradizionali, ma anche dolorosamente coscienti di non possedere tecnologie all’avanguardia, brand dominanti o prodotti innovativi. E il cammino per ottenere vantaggi di questo tipo appare lungo e scoraggiante anche a compagnie che abbiano i capitali necessari. Quindi rimangono in patria, redditizie ma incapaci di sviluppare appieno il loro potenziale – e vulnerabili nei confronti dei concorrenti stranieri.
In realtà non c’è un motivo valido per cui debbano guardare dalla panchina la partita che si gioca a livello globale. La nostra ricerca dimostra che compagnie prive di forti competenze tecnologiche o di brand asset possono comunque prosperare nei mercati esteri attingendo ad altre capacità.
Se sono abili nella scelta del dove e del co
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