MONDO FORMAZIONE
CHIARA ALZATI
Novembre 2025
In moltissimi contesti tecnici, scientifici e aziendali continua a circolare una convinzione tanto comoda quanto infondata: l’idea che alcuni temi siano “intrinsecamente noiosi” e che renderli interessanti sia impossibile. Una frase ricorrente, quasi un mantra autoassolutorio: “Il mio argomento è troppo tecnico per coinvolgere”. Una giustificazione elegante, ma che nasconde un punto essenziale: il problema non è il contenuto. È il modo in cui viene portato sul palco.
L’attenzione del pubblico non viene catturata dalla semplicità, ma dal significato. Una presentazione può essere complessa e allo stesso tempo avvincente; può essere tecnica e, proprio per questo, sorprendentemente memorabile.
Ciò che la rende viva non è la natura del tema, ma la capacità dello speaker di trasformare la complessità in un percorso chiaro e coinvolgente.
La responsabilità dello speaker
Chi parla in pubblico non è un distributore di informazioni: è un mediatore di senso. La responsabilità principale dello speaker consiste nel collegare ciò che sa con ciò che il pubblico può comprendere. La competenza non basta quando viene esposta in modo rigido; servono intenzione, visione e una domanda guida: che cosa voglio far vivere a chi mi ascolta?
Nei contesti più tecnici (come un auditorium con una platea di medici, una sala riunioni con ingegneri o un comitato strategico), il contenuto è solo il punto di partenza. La differenza la fa la scelta di renderlo umano, leggibile e necessario.
Uno studio clinico può apparire distante finché non si racconta come è nato. Un’analisi finanziaria può sembrare arida finché non si collega al suo impatto sul futuro dell’azienda. Un grafico ingegneristico può restare incompreso finché non si mostra lo scenario reale da cui deriva. La complessità non allontana il pubblico; lo allontana la comunicazione che la presenta come un blocco statico.
Le domande chiave che ogni speaker dovrebbe porsi
Prima di creare una slide, aggiungere un numero o selezionare un grafico, uno speaker dovrebbe fermarsi e porsi alcune domande fondamentali:
Uno speaker che si pone queste domande costruisce direzione. Uno speaker che non se le pone si limita a trasferire dati, sperando che arrivino da soli. Un’aspettativa che non si realizza mai.
Come rendere vivo un contenuto complesso
La capacità di trasformare un tema tecnico in un contenuto memorabile non richiede effetti speciali; richiede consapevolezza e metodo.
Alcune linee guida possono sempre tornare utili.
1- Dare un contesto, non solo contenuti
Una tabella isolata non genera interesse. Una tabella che mostra un miglioramento concreto nella vita delle persone cambia il modo in cui viene percepita. Esempio: “Riduzione del tasso di riammissione del 7%” diventa più significativo se presentato come “70 pazienti in meno che devono tornare in ospedale ogni mese”.
2- Trasformare i numeri in immagini mentali
Dire “aumento del 18%” lascia indifferenti. Dire “è come se avessimo aggiunto due nuovi reparti senza costruire nulla” crea un’immagine immediata.
3- Raccontare l’origine di ciò che si mostra
Ogni studio nasce da una domanda iniziale, da un’intuizione o da un errore che ha aperto una strada nuova. Quando il pubblico comprende il contesto, si apre al dato.
4- Gestire il ritmo dell’esposizione
L’attenzione non sopravvive a un flusso continuo di informazioni. La combinazione tra momenti densi, pause, micro-sintesi e domande retoriche crea un’esposizione che respira.
5- Usare voce, corpo e sguardo come strumenti narrativi
La voce che cambia ritmo, il corpo che sottolinea, lo sguardo che guida: sono dettagli che trasformano l’ascolto in esperienza. Una presentazione monotona rende pesante anche il contenuto più brillante; una presenza viva rende leggibile anche il contenuto più tecnico.
Il mito del tema noioso
Gli argomenti complessi esistono. Gli argomenti impossibili da rendere interessanti no.
Ogni dato racconta un cambiamento nella realtà. Ogni statistica nasce da una storia concreta. Ogni grafico mostra una direzione. Ogni numero è un indizio.
Lo speaker che ignora questo elenca. Lo speaker che lo comprende interpreta, guida, accompagna.
Chi parla in pubblico ha un ruolo chiave: dare forma all’informazione, trasformarla in comprensione e renderla memorabile. Non serve un contenuto “sexy”. Serve uno speaker che sappia rivelarne il senso, la forza e la vita.
L’argomento non è mai il limite. Il limite è la scelta di non animarlo.
La formazione come leva per dare vita ai contenuti
Il tema della formazione diventa centrale in questo scenario: la capacità di rendere chiaro, vivo e necessario un contenuto non nasce da improvvisazione, ma da un allenamento costante. Le organizzazioni che investono nello sviluppo delle competenze comunicative dei propri professionisti — soprattutto di chi presenta dati, dirige progetti o guida decisioni — costruiscono un vantaggio competitivo concreto. Saper comunicare in modo efficace non è un talento innato, ma una competenza che si apprende, si affina e si aggiorna nel tempo, esattamente come qualsiasi altra competenza strategica. Una formazione adeguata permette agli speaker di gestire complessità, platee eterogenee e contenuti tecnici senza perdere incisività, rendendo il sapere non solo trasferibile, ma realmente accessibile e coinvolgente.

CHIARA ALZATI è campionessa europea di Public Speaking 2020, CEO e Founder della Chiara Alzati Srl, Corporate Effective Communication; Public Speaking Trainer, autrice di sette libri, tra cui Parlare Chiaro in Azienda. Manuale Pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager e Public Speaking per Executive. La tua leva manageriale innovativa per una comunicazione efficace e inclusiva dentro e fuori l’azienda e Public Speaking per Executive. La tua leva manageriale innovativa per una comunicazione efficace e inclusiva dentro e fuori l’azienda (con la prefazione di Andrea Laudadio, Head of TIM Academy & Development). L’ultimo suo libro, pubblicato a maggio 2025, è Public Speaking per Congressi Medici, scritto a quattro mani con il Prof. Mario Scartozzi, primario dell’Oncologia Medica del Policlinico Duilio Casula di Cagliari.