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PUBLIC SPEAKING E PERSONAL BRANDING: LA VOCE CHE COSTRUISCE AUTOREVOLEZZA

CHIARA ALZATI

Ottobre 2025

 

Essere competenti oggi non basta più. Un Executive può avere una visione straordinaria e competenze strategiche di altissimo livello, ma se non sa comunicarle con chiarezza e autenticità, quella visione rischia di restare invisibile. Viviamo in un’epoca in cui la comunicazione è il vero moltiplicatore del valore professionale: ogni parola, gesto e pausa contribuisce a definire l’identità di chi parla.

Il Public Speaking non è più una competenza accessoria, ma una leva strategica per costruire autorevolezza e consolidare il personal brand. Ogni occasione comunicativa – che sia una presentazione, un video interno, una riunione o un post sui social – può rafforzare la fiducia nel leader o, al contrario, indebolirne la credibilità. La vera domanda, oggi, non è “so parlare in pubblico?”, ma “che impronta lascio quando lo faccio?”.

Nel Metodo Parlare Chiaro®, che porto da oltre dieci anni nelle aziende, la chiarezza è il primo pilastro. Comunicare con chiarezza significa allenarsi alla sintesi e alla precisione, ma anche alla responsabilità. Non si tratta di semplificare, bensì di rendere accessibile ciò che si dice. Ogni messaggio nasce da un’intenzione chiara: sapere non solo cosa dire, ma cosa far provare e fare a chi ascolta. Quando l’intento è definito, la comunicazione diventa diretta e coerente. La chiarezza non è un vezzo stilistico: è un atto di leadership. È il modo più efficace per trasmettere autorevolezza senza bisogno di ostentarla.

Ma non basta essere chiari. Serve essere autentici. C’è stato un tempo in cui l’oratore ideale era impeccabile, quasi inaccessibile. Oggi il pubblico vuole sentirsi vicino a chi parla, riconoscere la persona dietro il ruolo. L’autenticità è la nuova cifra della leadership comunicativa: non consiste nel dire tutto, ma nell’essere coerenti tra ciò che si pensa, si sente e si dice. Chi comunica con autenticità non cerca approvazione, ma connessione.

Nei percorsi formativi che conduco con manager ed executive, i momenti di maggiore trasformazione arrivano quando smettono di “recitare” sicurezza e iniziano a condividere qualcosa di vero: un dubbio, una difficoltà, un errore. È in quel momento che la fiducia nasce davvero. La vulnerabilità, se gestita con consapevolezza, non indebolisce l’autorevolezza, la amplifica. Mostrare la propria parte umana rende più forti, perché consente agli altri di riconoscersi in chi guida.

Terzo elemento fondamentale è la presenza narrativa, ovvero la capacità di trasformare i dati in racconto. I numeri da soli non creano coinvolgimento; le persone non si muovono per un grafico, ma per un significato. Dire “abbiamo ridotto i tempi di attesa del 30%” non emoziona. Dire “oggi i pazienti possono tornare prima alla loro vita” dà senso al risultato e lo collega a un impatto umano. Le neuroscienze lo confermano: le storie attivano nel cervello del pubblico le stesse aree che si accendono durante un’esperienza reale. Una storia si ricorda, un dato si dimentica.

Allenare la presenza scenica significa imparare a gestire corpo, voce e mente come strumenti di impatto. La voce trasmette energia e intenzione, il corpo comunica apertura e sicurezza, la mente centrata permette di ascoltare anche mentre si parla. Un leader presente “sente” il proprio pubblico, ne percepisce il ritmo emotivo e lo accompagna, invece di imporsi. È una presenza che non domina, ma ispira.

Oggi, tuttavia, il palco non è più solo fisico. È anche digitale. Ogni video su LinkedIn, diretta su Instagram o commento pubblico contribuisce al personal brand di un leader. Per questo è essenziale che il tono e il messaggio siano coerenti su tutti i canali. Non si tratta di “fare storytelling” sui social, ma di vivere con coerenza il proprio messaggio. Le persone si ispirano più ai processi che ai risultati: condividere il percorso, le scelte e le lezioni apprese rende il racconto autentico e memorabile.

I post che generano impatto non sono quelli che descrivono cosa si fa, ma perché lo si fa. Il modo in cui si comunica online deve rispecchiare lo stile con cui ci si esprime dal vivo. La coerenza è la base della credibilità.

Nel tempo dell’intelligenza artificiale generativa, dove parole e immagini possono essere create da algoritmi, la vera differenza sarà la capacità di restare umani. Un algoritmo può imitare lo stile, ma non la presenza. Può riprodurre le parole, ma non l’intenzione. La voce umana, con le sue pause e imperfezioni, resta lo strumento più potente per trasmettere fiducia e creare connessione.

Ogni leader lascia un segno con ciò che fa, ma un’eredità con ciò che dice. Le parole costruiscono cultura, generano appartenenza e danno senso. Il Public Speaking, quando è consapevole, diventa una forma di leadership in azione: non si tratta solo di parlare bene, ma di guidare attraverso la parola. In presenza e online, con coerenza.

La chiarezza, l’autenticità e la presenza scenica non sono solo tecniche comunicative, ma anche strumenti di trasformazione personale. Chi parla con queste tre qualità non trasmette solo idee, ma energia, visione e fiducia. In un mondo che corre veloce, chi sa rallentare, scegliere le parole giuste e parlare con il cuore avrà sempre un vantaggio. Perché l’attenzione si conquista con la mente, ma la fiducia si guadagna con la voce.

CHIARA ALZATI è campionessa europea di Public Speaking 2020, CEO e Founder della Chiara Alzati Srl, Corporate Effective Communicatio; Public Speaking Trainer, autrice di sette libri, tra cui Parlare Chiaro in Azienda. Manuale Pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager e Public Speaking per Executive. La tua leva manageriale innovativa per una comunicazione efficace e inclusiva dentro e fuori l’azienda e Public Speaking per Executive. La tua leva manageriale innovativa per una comunicazione efficace e inclusiva dentro e fuori l’azienda (con la prefazione di Andrea Laudadio, Head of TIM Academy & Development). L’ultimo suo libro, pubblicato a maggio 2025, è Public Speaking per Congressi Medici, scritto a quattro mani con il Prof. Mario Scartozzi, primario dell’Oncologia Medica del Policlinico Duilio Casula di Cagliari.

www.parlarechiaro.com

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