MONDO FORMAZIONE
CARLA PAMPALONI
Ottobre 2025
La trasformazione digitale ha ridefinito profondamente il panorama della formazione manageriale, imponendo una revisione dei paradigmi educativi. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale (AI) non è più soltanto uno strumento, ma una nuova grammatica cognitiva che influenza il modo in cui apprendiamo, decidiamo e ci relazioniamo. Per affrontare le sfide etiche, metodologiche e relazionali che ne derivano, si sta affermando un approccio innovativo: la logica “Human-in-the-loop” (HITL), che garantisce che la persona, e in particolare la figura del didatta, continui a giocare un ruolo centrale nei processi decisionali, anche in ambienti ad alta automazione.
In italiano, HITL si traduce come essere umano nel ciclo o uomo nel processo, per descrivere un sistema in cui l’intervento umano è parte integrante del funzionamento dell’AI, contribuendo a migliorarne accuratezza, affidabilità ed etica. Secondo Mosqueira-Rey e colleghi, la logica HITL si articola in tre approcci principali: active learning, dove l’AI seleziona i dati più informativi da sottoporre all’utente; interactive machine learning, che prevede un dialogo continuo tra sistema e operatore; e machine teaching, in cui l’esperto guida direttamente l’addestramento del modello.
Come sottolineano Stuart Russell e Peter Norvig nel loro manuale Artificial Intelligence: A Modern Approach, il ruolo umano è essenziale per garantire che i sistemi di AI operino in linea con i valori umani. Un principio approfondito anche da autori come Cathy O’Neil (Weapons of Math Destruction) e Shoshana Zuboff (The Age of Surveillance Capitalism), che mettono in guardia dai rischi di un’automazione non supervisionata, capace di amplificare bias e disuguaglianze.
Nel contesto formativo, HITL non implica la sostituzione del didatta, ma ne potenzia le capacità. L’AI è in grado di personalizzare contenuti, calibrare la difficoltà, analizzare risposte cognitive e comportamentali. Tuttavia, è il formatore-facilitatore che interpreta i dati, dà valore all’esperienza e guida il processo di apprendimento, preservando la dimensione relazionale, riflessiva e valoriale. In questo modo si evita una deriva tecnocratica e si promuove un apprendimento più umano e significativo.
La letteratura scientifica conferma l’efficacia di modelli formativi che integrano AI e supervisione umana. Holstein et al. evidenziano come l’AI possa supportare il didatta nella gestione del gruppo classe e nell’adattamento dei contenuti, pur lasciando a quest’ultimo il controllo andragogico. Inoltre, studi pubblicati da Springer sottolineano l’importanza di curriculum learning e explainable AI, per una interazione uomo/macchina trasparente e pedagogicamente efficace.
In ambito manageriale, questo approccio è particolarmente rilevante, poiché le competenze richieste oggi non sono solo tecniche, ma anche relazionali, cognitive e sistemiche. L’AI può accelerare l’acquisizione di competenze, ma è il didatta a costruire il senso del percorso, facilitando il dialogo tra sapere e fare, tra apprendimento e trasformazione.
Federmanager Academy, la Management School di Federmanager, traduce e applica questi princìpi in un innovativo modello neuro-tecno-didattico integrato, evidence-based, che unisce neuroscienze, neurodidattica, AI adattiva e neuromanagement. Tale frame fonda su metodologie agili come il microlearning, il mentoring attivo, le simulazioni immersive ecc. L’Intelligenza Artificiale calibra contenuti e ritmo, ma è il didatta a personalizzare il percorso, monitorare i progressi e facilitare il trasferimento delle competenze in contesti reali.
L’approccio evidence-based, promosso da pedagogisti come John Hattie, sottolinea l’importanza di fondare i processi formativi su evidenze scientifiche, integrando ricerca e pratica professionale. Hattie, in particolare, ha analizzato centinaia di migliaia di studi sull’apprendimento, evidenziando come i fattori che maggiormente influenzano i risultati siano nelle mani di formatori eccellenti.
Esempi concreti di applicazione HITL nella formazione manageriale includono dashboard cognitive che permettono al didatta di osservare in tempo reale l’interazione tra partecipante e contenuti, simulazioni immersive in ambienti ad alta intensità cognitiva, e percorsi di upskilling e reskilling in cui l’AI suggerisce attività formative, ma è il didatta a costruire coerenza e significato.
Su questi assunti, Federmanager Academy ha concretamente costruito un ecosistema formativo adattivo, inclusivo e misurabile, per rispondere efficacemente alle richieste del mondo professionale e industriale che rappresenta. Un nuovo paradigma formativo manageriale che include la metodologia Human-in-the-loop, per un apprendimento potenziato, basato sul miglioramento continuo, in cui l’umano tiene saldo il ruolo del decisore/facilitatore, garante di una esperienza di trasformazione cognitiva, anche e soprattutto profondamente umana.
Carla Pampaloni è Responsabile Didattica Multimediale – Federmanager Academy, Pedagogista, Training Educational Manager, Specialista di Formazione e Didattica Integrata (eLearning, aula, coaching, on the job ecc.), Instructional Designer, Tecnico del Comportamento Analista A.B.A., Giornalista.