MONDO FORMAZIONE

QUANDO I GIOVANI
CAVALCANO LE EMOZIONI

LETIZIA CARBONETTI, ILARIA ISEPPATO

Novembre 2024

Lo State of the Heart di Six Seconds, il più grande studio sull’andamento dell’Intelligenza Emotiva nel mondo, ci racconta come il burnout tra i giovani lavoratori, in particolare della Gen Z, sia in forte aumento e risulti strettamente legato a un calo significativo del quoziente emotivo. Tradizionalmente, l’EQ migliora con l’età, ma la pandemia di COVID-19 ha acuito il divario generazionale, portando a un netto peggioramento delle competenze emotive di questa fascia di ragazzi e ragazze. Tre sono le aree maggiormente colpite: la capacità di navigare le emozioni, perseguire obiettivi eccellenti e trovare la motivazione intrinseca. Questi aspetti hanno subìto un calo doppio rispetto ad altre generazioni, aumentando il rischio di malessere e disimpegno, con oltre il 53% della Gen Z che riporta bassa soddisfazione per la propria vita.

 

Le organizzazioni lavorative ed educative devono adottare nuove strategie per sostenere i giovani, promuovendo ambienti psicologicamente sicuri e fornendo formazione mirata per sviluppare l’EQ. È fondamentale che gli educatori prima, e i manager poi, guidino con empatia e intelligenza emotiva, rendendo chiaro il purpose aziendale e incoraggiando un impegno basato su valori significativi piuttosto che solo su riconoscimenti esterni. Pur avvertendone un bisogno profondo, il senso di scopo dei nostri giovani è ancora in costruzione, e sono quindi alla ricerca di role model importanti, a partire dalla scuola sino ad arrivare all’azienda.

 

La Gen Z mostra una maggiore cautela nella valutazione dei rischi rispetto alle generazioni più anziane. Tale atteggiamento può derivare dalla consapevolezza delle sfide globali, come ad esempio il cambiamento climatico, e crea un contrasto con i Baby Boomers e la Gen X. Queste generazioni tendono a considerare il comportamento cauto dei più giovani come eccessivamente procastinatore o ansioso: il divario di approccio al rischio che ne deriva può portare a inasprire un dialogo intergenerazionale non sempre facile.

 

Un altro elemento su cui riflettere è la capacità di trovare motivazione intrinseca: meno sviluppata tra i giovani, implica che la Gen Z si focalizzi maggiormente sull’azione diretta e immediata e meno sulla connessione a lungo termine con lo scopo. Questo potrebbe sorprendere rispetto allo stereotipo dei giovani idealisti, generando percezioni distorte quando si esplorano le motivazioni. Le altre generazioni, come Gen X e Boomers, tendono a essere più orientate all’influenza e al coinvolgimento degli altri. Tali differenze influenzano il modo in cui le generazioni interagiscono e percepiscono l’efficacia sul lavoro, con i giovani che possono sentirsi privi di influenza in contesti dominati da stili più collaborativi: la loro capacità immaginativa e di networking va allenata, a partire da una connessione emotiva profonda con i loro bisogni.

Comprendere e affrontare queste divergenze è essenziale per ridurre il burnout e migliorare l’efficacia in termini sia di performance sia relazionale, rendendo il supporto alla Gen Z una priorità per promuovere un ambiente lavorativo e di crescita più sano e coeso, ripartendo proprio dall’esplorazione delle informazioni più sagge e preziose: quelle che ci veicolano le nostre emozioni.

 

Come supportare i giovani nell’esplorazione di queste preziosissime informazioni? Con Manimal Academy siamo partiti dagli studenti universitari, proponendo delle sessioni esperienziali con il cavallo per allenare le competenze del modello di intelligenza emotiva di Six Seconds. L’aspirazione è di creare uno spazio in cui potersi confrontare su progettualità personali e professionali di crescita attraverso una danza tra sogno e concretezza. Sogni da realizzare con progetti alimentati da un’energia potentissima: la motivazione intrinseca. “Come possiamo generare motivazione intrinseca?”: questa è una domanda ricorrente. Navigare le emozioni indossando un cappello da esploratore diventa uno degli allenamenti proposti per guardare al progetto professionale non tanto come a una meta lontana, quanto piuttosto come a un percorso per espandere la consapevolezza di sé. Davvero di impatto ascoltare le riflessioni che emergono in queste sessioni, come ad esempio soffermarsi sul fatto che “provare tristezza” è diverso da “essere tristi”. Distinzioni che generano stupore e fiducia rispetto al potere di ciascuno di trasformare le emozioni e di contemplare vulnerabilità e coraggio come facce di una stessa medaglia.

Diventa cruciale dunque mettere a disposizione dei giovani delle palestre per allenare l’intelligenza emotiva, per andare oltre la performance individuale, per potenziare competenze utili a sviluppare relazioni di partnership. Spazi sicuri per allenare la connessione con il proprio sogno in vista della connessione con l’ambizione di un team professionale. 

LETIZIA CARBONETTI, coach PCC – ACTC ICF, HR advisor, Professor Adjunct alla Luiss Business School, ha un’esperienza di oltre 20 anni in Risorse Umane maturata sia in ambito consulenziale sia ricoprendo ruoli manageriali in azienda in Italia e all’estero, sino alla carica di Vice President di una multinazionale. È Active Member EQ Biz. Ha fondato Manimal Academy, azienda sorta per allenare le competenze socio-emotive attraverso la relazione con il cane e il cavallo e Preferred Partner Six Seconds. È istruttore cinofilo ENCI, coadiutore del cane per gli Interventi Assistiti con gli Animali e amazzone.

 

 

 

ILARIA ISEPPATO, PhD in Sociologia, coach PCC ICF, mentor con qualifica senior practitioner, è autrice di oltre 35 pubblicazioni, nazionali e internazionali, principalmente su temi relativi a sociologia, metodologia della ricerca sociale, intelligenza emotiva. Attualmente è Communication Manager per Six Seconds Europe e certificata EQ Advanced Facilitator.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Hbr Italia

Caratteri rimanenti: 400