MONDO FORMAZIONE

L’EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE E DEL TALENT MANAGEMENT NELL’ERA DELL’AI

Strategie integrate per valorizzare il capitale umano e affrontare le sfide tecnologiche del presente

MARIO VITALE

Ottobre 2024

L’incessante avanzamento tecnologico e la conseguente necessità di adottare diffusamente l’intelligenza artificiale (AI) nelle organizzazioni sono i due fattori che stanno ridefinendo le fondamenta stesse delle imprese. L’universo HR assume un ruolo sempre più cruciale nel sostenere l’ascesa esponenziale della componente tecnologica nei processi aziendali e la formazione e lo sviluppo delle competenze sono ormai elementi imprescindibili per garantire la competitività e la resilienza delle organizzazioni. Dal nostro punto di vista, i fattori cruciali per affrontare queste sfide sono il ricorso a un approccio inclusivo all’assessment e alla formazione delle competenze, essenziale per scoprire e valorizzare ogni talento. Le direzioni HR sono sempre più chiamate a combinare strumenti tradizionali con approcci analitici e quantitativi, in grado di supportare le strategie e gli investimenti nel capitale umano. È quindi crescente la necessità di un approccio Data Driven HR, che si riferisce alla gestione delle risorse umane basato sull’uso dei dati e delle analisi per prendere decisioni più informate. Questo metodo tende a migliorare le strategie e le pratiche HR, consentendo una gestione più efficace delle risorse umane attraverso l’analisi di dati relativi a performance, assunzioni e tendenze di mercato.

L’inclusività nell’assessment non è solo una questione di equità, ma una strategia per scoprire e sviluppare potenziali inaspettati. Valutare ogni dipendente, indipendentemente dal ruolo, permette di rivelare capacità e saperi nascosti e di fornire opportunità di crescita a chi potrebbe rimanere nascosto e non valorizzato con il ricorso ai metodi tradizionali di talent management. In un ambiente lavorativo in rapida evoluzione, avere una visione completa delle abilità e delle potenzialità di tutti i membri del team è fondamentale.

Un approccio inclusivo garantisce che i talenti nascosti non solo vengano scoperti, ma anche valorizzati adeguatamente. Utilizzando strumenti di assessment equi e accessibili, le organizzazioni possono individuare competenze che non sono immediatamente evidenti. Questo è particolarmente cruciale in un contesto dove l’AI automatizza compiti ripetitivi, liberando i dipendenti per ruoli più strategici e creativi. Offrire opportunità di sviluppo personalizzate consente ai dipendenti di esprimere appieno il loro potenziale, restituendo una migliore retention delle persone di valore e contribuendo al successo complessivo dell’organizzazione.

Nel contesto dell’adozione dell’AI, la formazione e lo sviluppo delle competenze giocano un ruolo centrale. L’AI può gestire compiti ripetitivi, ma sono le competenze umane, come l’empatia, la creatività e il pensiero critico, a fare la differenza. È quindi cruciale che le organizzazioni investano in programmi di formazione che sviluppino queste competenze trasversali. L’integrazione dell’AI deve essere vista come un’opportunità per liberare la migliore espressione umana e potenziare le abilità delle persone, certamente non come una minaccia. 

Promuovere un ambiente di lavoro che incoraggi l’apprendimento continuo e la crescita personale richiede però l’abilitazione di una cultura organizzativa che valorizzi l’innovazione e l’adattabilità. E ancora una volta l’inclusione è la chiave.  Sul piano dell’apprendimento poi è altrettanto importante pensare a programmi di formazione personalizzati, che tengono conto delle esigenze e delle aspirazioni individuali; così da incentivare curiosità e apprendimento autodiretto, offrendo risorse e strumenti per acquisire competenze sempre nuove.

Tutto ciò si traduce nella cura dell’Employee Experience che naturalmente gioca un ruolo cruciale in questo contesto. Migliorare l’esperienza complessiva dei dipendenti aumenta il loro coinvolgimento e la loro produttività, favorendo un ambiente di lavoro positivo e inclusivo. I leader devono concentrarsi su strategie che migliorino l’esperienza dei dipendenti, dall’assunzione alla formazione continua, passando per lo sviluppo professionale e il benessere sul luogo di lavoro: è il modo per far emergere “maieuticamente” una cultura aziendale ideale e resiliente.

In sintesi, l’evoluzione della formazione e del talent management nell’era dell’AI richiede un approccio integrato che valorizzi la cultura organizzativa emergente, l’integrazione intelligente dell’AI, la gestione equilibrata dei top performer e una leadership basata su un management umanistico. Solo attraverso queste strategie sarà possibile affrontare le sfide del futuro e costruire organizzazioni “responsive” in grado di generare valore duraturo nel tempo.

MARIO VITALE è Chief Sales & Business Development Officer di Digit’Ed. Esperto di formazione e processi educativi, con un particolare focus sull’impatto delle nuove tecnologie e del digitale. Un ampio track record in attività di business development, attivato attraverso una consolidata rete di connessioni con i principali attori della business community. Ha contribuito allo sviluppo di realtà di primario standing nel mondo education e della ricerca scientifica, mosso dal genuino interesse di promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità, con attività anche nel No-Profit come leader di una delle fondazioni corporate più importanti in Italia e come presidente del Consiglio di amministrazione di una società benefit. Appassionato di Innovazione, Digitale, Geopolitica e Corporate Governance.

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