MONDO FORMAZIONE

FARE SOLDI MENTRE SI DORME...

“Chi dorme non piglia pesci” è un falso mito ormai morto e sepolto

LORIS BONAMASSA

Luglio 2024

L’idea di “fare soldi dormendo” può sembrare una fantasia, ma ci sono diverse interpretazioni di questo concetto che, se ben implementate, possono avvicinarsi a tale possibilità e nella realtà gli esempi si sprecano: dalla tavola periodica degli elementi di Dmitri Mendeleev, alla canzone "Yesterday" di Paul McCartney, passando per la teoria della relatività di Albert Einstein o recentemente Amazon di Jeff Bezos e la Tesla di Elon Musk.

Sebbene non sia una fonte di reddito diretto, migliorare la qualità del sonno può aumentare significativamente la produttività e la creatività, portando a migliori performance lavorative e, di conseguenza, a opportunità di guadagno migliori. Investire nel proprio benessere attraverso il sonno può portare a decisioni più intelligenti e a una maggiore efficienza, trasformandosi indirettamente in una fonte di reddito.

 

Il sonno è un processo complesso che coinvolge diverse fasi, ciascuna caratterizzata da un’attività cerebrale e corporea specifica; è la componente fondamentale per la salute, la performance lavorativa e il benessere complessivo. In un recente studio si evince che dopo 4 o più giorni di privazione del sonno (aver dormito meno di 6 ore) si ha un significativo calo delle prestazioni, che riduce la performance fino al 30%. Il falso mito che bastino 5 o 6 ore di sonno è contraddetto dalla realtà, dove sembra che il 99% delle persone che dormono meno di 6 ore siano in uno stato di privazione del sonno; infatti, seppur ci siano delle differenze soggettive sulla quantità di sonno necessaria per sentirsi completamente riposati, secondo la National Sleep Foundation un adulto sano e che vuole tenersi in salute dovrebbe dormire 8/9 ore. Il sonno, dal momento in cui si va a dormire al momento in cui ci si sveglia, è costituito da un susseguirsi di fasi di sonno profondo a fasi di sonno leggero, mediamente di 90 minuti. Queste fasi vengono chiamate fasi di sonno non-REM (NREM) o sonno ortodosso, cui sopraggiungono le fasi REM (acronimo dell’inglese Rapid Eyes Movement) o sonno paradosso, in cui si hanno movimenti oculari veloci. Nel susseguirsi di più cicli durante una notte, avviene il recupero, che è di carattere fisico nella fase non-REM per via di un’elevata produzione dell’ormone della crescita, mentre è determinante per la salute mentale nella fase REM, in cui aumenta il flusso sanguigno verso il cervello e, contrariamente al rilassamento muscolare, c’è una grande attività neuronale (da cui la definizione “sonno paradosso”).

 

Senza il recupero delle energie della mente, senza riuscire a “mettere in ordine le cose” e fissare i ricordi, a fare chiarezza, la persona che ha carenza di sonno REM è stressata, non lucida e conduce di giorno una vita non armonica, entrando in un circolo vizioso che, se non interrotto, porta anche a esaurimento nervoso e burnout. Il sonno REM ha un ruolo importante nella risoluzione delle questioni emotive, nel riordino e nell’organizzazione dei ricordi, che attraverso i sogni vengono processati e gestiti, “digerendo” anche le esperienze negative che vengono rielaborate in una sorta di psicoterapia notturna. Non solo, una buona nottata di sonno con lunghe fasi REM aumenta la capacità di sviluppare soluzioni innovative, sia che si tratti del lavoro sia riguardo alla propria vita privata.

 

Integrando strategie di gestione del sonno REM nella propria routine quotidiana, le aziende possono ottene­re un vantaggio competitivo rilevan­te nel mondo della performance e una mi­gliore aspettativa di vita. Il sonno REM è il sonno dei vincenti perché svolge un ruolo es­senziale nel supportare le capacità co­gnitive, decisionali ed emotive dei mana­ger, degli imprenditori e dei responsabili. Investire nella qualità del sonno REM non solo porta benefici individuali in ter­mini di salute e benessere, ma si riflette positivamente anche sull’efficienza la­vorativa, sulla creatività e sul successo professionale complessivo.

 

Dare priorità al sonno è un elemento chiave nella gestione delle performance a tutti i livelli. Implementare corsi di “Sleep Coaching - allenamento al sonno” vuol dire conoscere i pilastri di un “sonno di qualità e giusta quantità”, la cui influenza positiva sulle prestazioni fisiche e cognitive è cruciale per mantenere elevati livelli di rendimento: elementi del sonno e loro utilizzo con individuazione del cronotipo (gufo/allodola), fasi del sonno, ritmi circadiani, sveglia del mattino e della sera, diario del sonno, “Sleep Book” e sistemi wearable di monitoraggio del sonno (anello, bracciale, orologio); l’analisi oggettiva o anagrafica, come età, peso, altezza e genere; l’analisi soggettiva o psicografica, abitudini e comportamenti per un sonno adeguato, da integrare con un power nap guidato; il sistema letto come “strumento per dormire bene” e l’utilizzo dello sleep kit da viaggio; le caratteristiche di luce, rumore, temperatura, igiene ed elettrosmog della camera da letto, il “santuario del recupero fisico e mentale”.

 

Fare soldi dormendo richiede un approccio strategico e l’implementazione di sistemi che lavorano autonomamente, come nel caso dello “sleep kit” e dell’ambiente in termini di hardware o di “sleep coaching” in termini di software. Che si tratti di investimenti passivi, business automatizzati, royalties o il miglioramento della propria produttività attraverso il sonno, ci sono molte strade che possono portare a guadagni senza un lavoro attivo costante. L’importante è identificare le opportunità giuste e costruire una solida base che permetta di beneficiare del tempo, anche quando si dorme.

 

LORIS BONAMASSA è GSE Global Sleep Expert, Sleep Manager CEO  STB – Sleep Trainer Bonamassa Academy. Sul tema affrontato in quest’articolo terrà il corso “Masterclass: il ruolo dello sleep manager nelle organizzazioni per un equilibrio sonno-persona-lavoro-famiglia” l’11 e il 12 ottobre a Venezia – Santa Maria di Sala - Aula Formazione BS&P. Termine iscrizioni: 4 ottobre.  www.bonamassa.it 

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