MONDO FORMAZIONE
CHIARA ALZATI
Ottobre 2023
Chi l’ha detto che parlare in pubblico debba essere un peso?
Molti C-Level con cui lavoro lamentano due cose: alcuni di loro non si sentono all’altezza delle situazioni in cui sono chiamati a esprimersi in pubblico e arrivano anche a sentire un profondo disagio, tanto più se devono improvvisare; altri dicono di essere ormai così abituati a esprimersi in pubblico da farlo come un atto di routine, senza più sentire e trasmettere alcun entusiasmo.
In entrambi i casi è necessario porre rimedio. Questo perché l’atto del public speaking è nobile, un gesto di condivisione che non deve né essere temuto né essere trattato con indifferenza.
Prova a pensare a come ti senti quando fai un regalo a una persona a te cara. Provi gioia, giusto? Ecco, sul palco devi salire con la stessa emozione: la gioia. Perché il tuo discorso è un vero e proprio dono al tuo pubblico.
Ma come si fa a provare, o a riscoprire, la gioia nel public speaking?
Se parti dal disagio e dalla paura, è necessario lavorare sul tuo atteggiamento mentale, smettendo di alimentare la mentalità di risultato e iniziando ad allenare la mentalità di processo.
La mentalità di risultato è quella che ti porta a pensare che non sei ancora perfetto e a focalizzarti sempre e solo sui tuoi errori. Questa mentalità alimenta la frustrazione e ti porta solo a perdere molte energie.
Al contrario, la mentalità di processo è quella che ti porta a essere grato per aver parlato in pubblico e curioso di capire come migliorarti di volta in volta, nella consapevolezza che la perfezione non esiste e che piacere a tutti è impossibile.
Quando nutri un mindset di risultato, il pubblico ti percepisce distante. Quando nutri una mentalità di processo, il pubblico percepisce che stai parlando dal cuore, con autenticità, ed è molto più portato ad apprezzarti.
Quando senti la paura di parlare in pubblico, prendi consapevolezza che si tratta di una paura irreale, creata dalla tua mente. Non stai correndo alcun pericolo. Inizia a considerare l’atto di parlare in pubblico come un allenamento, punta al miglioramento costante, non alla perfezione.
Ricordati che anche la respirazione gioca un ruolo fondamentale per tranquillizzarti. Il cervello rettile tende a percepire l’atto del public speaking come un pericolo, lo codifica come una situazione da cui fuggire e ti blocca il respiro. Sta a te educare il cervello rettile grazie alla respirazione. Prima di andare sul palco fai 4 inspirazioni, trattieni l’aria per altri 4 secondi e fai poi 6 espirazioni. Il respiro ti aiuterà tantissimo a tranquillizzarti.
Molto utile è anche visualizzare te stesso sicuro e a tuo agio sul palco, capace di gestire qualsiasi circostanza. Osserva le persone che ti guardano interessate, che annuiscono, che ti applaudono, che ti stringono la mano dopo il tuo speech e che ti fanno i complimenti.
La mente crea la realtà: perché visualizzare scenari negativi e catastrofici? Tanto vale fare lo stesso sforzo e visualizzare scenari positivi.
Non sottovalutare mai il potere del respiro e della visualizzazione, mi raccomando.
Presta attenzione anche al tuo dialogo interiore, ovvero a cosa ti racconti. Il consiglio che ti sto per dare vale sia nel caso in cui tu abbia paura del public speaking sia nel caso in cui tu abbia perso il piacere di esporti in pubblico.
La mente, limitata, ti porta a focalizzarti sull’atto del parlare in pubblico, facendoti perdere di vista la visione più ampia: il perché lo fai.
Ecco perché è utile fermarti un attimo e concentrarti sul beneficio che porti al tuo pubblico grazie al tuo intervento. Per esempio, se lavori in ambito IT, facendoti questa domanda potresti renderti conto che il software che presenterai, una volta implementato, migliorerà tantissimo la qualità del lavoro – e conseguentemente la qualità della vita – di molte persone. Acquisita questa consapevolezza, usala a tuo favore e cambia il tuo dialogo interno. Ecco cosa potresti dirti, ad esempio: “In platea ci saranno solo 50 persone, peccato, mi piacerebbe averne 10 volte tante, perché quello che ho da dire è di enorme importanza!”, oppure “Sono felice domani di spiegare ai partecipanti come funziona il nostro prodotto perché renderà più smart il loro lavoro e ridurrà le incomprensioni” e così via… Trova la tua frase, l’importante è che sia orientata al beneficio che porti al tuo pubblico.
Se non senti più battere il cuore quando parli in pubblico, se senti di farlo per abitudine e ti accorgi di non essere più efficace come eri un tempo, oltre a rifocalizzarti sul “perché”, ovvero sui benefici che porti a chi ti ascolterà, potrebbe essere necessario dare una ventata di freschezza ai tuoi discorsi. Se da tanti anni dici più o meno le stesse cose sempre nello stesso modo, potrebbe essere arrivato il momento di chiederti:
- Cosa posso aggiungere al mio discorso per rinnovarlo e animarlo? Una storia? Magari proprio una storia personale?
- Come posso impreziosire il mio discorso? Magari usando delle figure retoriche come la metafora e la similitudine?
- Con chi posso confrontarmi per capire come dire gli stessi concetti in modi nuovi, che mi possano coinvolgere di più?
In altre parole, hai solo bisogno di riscoprire il piacere di parlare in pubblico e di allenare la tua creatività. L’errore più grande che puoi fare è quello di pensare che sia impossibile raccontare in modi diversi ciò che devi dire.
Anche se a oggi ti sembra impossibile, il piacere di parlare in pubblico esiste. Se ancora non lo provi o non lo senti più, lo devi cercare. Le chiavi di questa ricerca sono la consapevolezza e la sperimentazione.
CHIARA ALZATI è CEO e Founder della Chiara Alzati Srl, azienda di formazione in ambito Public Speaking e Comunicazione efficace per Corporate. Campionessa Europea di Public Speaking 2020, è autrice di cinque libri sul Public Speaking, tra cui Parlare Chiaro in Azienda. Manuale Pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager, pubblicato lo scorso ottobre 2022. https://parlarechiaro.com/