MONDO FORMAZIONE

LA LEADERSHIP DELLA LONGEVITÀ

LETIZIA CARBONETTI, DANIELA OLIBONI

Settembre 2023

Come possiamo guidare le organizzazioni aziendali ad affrontare una trasformazione culturale verso la longevità? Il primo passo è un allineamento rispetto al suo significato, inteso qui come capacità di generare risorse per le generazioni future, garantendo la durabilità nel tempo del bene sociale “Azienda”.  

 

Una caratteristica del leader della longevità è avere un interesse alla vita che prosegue e impostare politiche che tengano conto del consumo delle risorse e del rinnovarsi delle stesse affinché il bene sociale “Azienda” possa essere tramandabile.

In una cultura della longevità è necessario un cambiamento di prospettiva: si passa dall’immaginare traguardi unicamente legati all’arco temporale della propria carriera a considerare i giovani come i propri azionisti. Anche i processi decisionali evolvono, allargando l’analisi degli impatti a tutti i diversi stakeholder della longevità.

 

Uno snodo cruciale diventa cambiare le abitudini dei leader e le credenze che limitano questa evoluzione, prendendo il sentiero di un nuovo apprendimento. L’esperienza ci porta a dire che le persone intraprendono questo cammino se vengono accompagnate nel rendere visibili i bias invisibili che si frappongono tra loro e il futuro desiderato.

Toccare i pensieri significa cambiare le credenze, destrutturare temporaneamente i perimetri di comfort delle persone e del sistema organizzativo e sociale, per allargare la mappa mentale a nuove informazioni. Le resistenze possono essere superate all’interno di un “patto” tra leader in cui il “noi” diventa la guida a discapito degli interessi soggettivi.

 

Queste qualità sono innate o si possono acquisire? Certamente si possono sviluppare se c’è un’intenzione e un impegno a farlo. Da alcuni anni i leader sono impegnati in momenti di riflessione e formazione sulla dimensione del purpose e dei valori. Per andare nella direzione della longevità, questi percorsi devono integrare nuovi connotati e affrontare anche la crescita personale e spirituale del leader. La motivazione interna in questo caso è legata al senso più profondo che diamo alla vita e si può trovare solo quando ci si ferma a sentire e a riflettere in profondità.

Occorre che il leader prenda un tempo per avere un contatto intimo: per spostare la prospettiva è necessario uscire dallo stress, dagli automatismi e ritagliare uno spazio da coltivare nella quotidianità. Essere un leader della longevità vuol dire avere una visione chiara e “vedere” che il futuro è “oltre la propria vita”, significa andare oltre il fare ed entrare nel sentire.

 

Come disegnare un percorso di riflessione e formazione per il leader della longevità? I programmi possono essere realizzati sia a livello di singole realtà organizzative sia per gruppi interaziendali.

Lo scambio tra le persone è attivo e si tocca con mano cosa significa creare un “ambiente di sicurezza”, improntato alla fiducia e al non giudizio. Il leader diventa il custode di questo ambiente.

In questi percorsi abbiamo sperimentato l’importanza di alternare i momenti di riflessione con esperienze mindfulness based concrete, in quanto “parlare” di emozioni, schemi, pregiudizi è assai diverso dal “sentire”. Le esperienze proposte devono essere potenti: noi abbiamo scelto di affidarci alla relazione con gli animali, i cani e i cavalli del nostro protocollo Manimal accreditato ICF, oppure a viaggi metaforici nell’arte. Nel cercare una connessione con l’animale l’uomo si interroga, scopre livelli di comunicazione che spesso non ha osservato ed entra in contatto con il sé, senza filtri e senza alibi. In una sessione Manimal il compito del cane e del cavallo è generare emozioni e consapevolezze, la persona decide intenzionalmente cosa farne. A volte si può fare esperienza della frustrazione, a volte della paura, ma ci si interroga su come trasformare queste emozioni, ad esempio, in entusiasmo e coraggio.

Si accendono nuove routine e allenamenti dove si rallenta, si crea spazio per generare energia e accelerare verso traguardi più ampi. Si aprono le porte per la creazione di qualcosa di nuovo.

 

LETIZIA CARBONETTI è PCC Coach ICF, HR Advisor, Professor Adjunct alla Luiss Business School. Responsabile Programmi per Mentally Fit Italia, ha un’esperienza di oltre 20 anni in Risorse Umane maturata sia in ambito consulenziale sia ricoprendo ruoli manageriali in azienda in Italia e all’estero, sino alla carica di Vice President di una multinazionale. Ha fondato il protocollo Manimal ed è membro del Comitato Scientifico dell’Università dell’Equitazione. È istruttore cinofilo ENCI e amazzone.

 

DANIELA OLIBONI è fondatrice e amministratrice di Hermes Consulting, società Benefit che opera a livello europeo e che si occupa di trasformazione culturale e di potenziamento delle persone. Psicologa delle organizzazioni, da più di 30 anni opera come consulente di direzione e coach affiancando amministratori delegati e C-Level su temi che vanno dal confronto sulle strategie alle dimensioni più personali, nell’ambito sia delle competenze sia delle emozioni. Coniugando studi di sistemica, neuroscienze e costruttivismo ha sviluppato un modello di lavoro per il cambiamento che si chiama IRIS, implementazione rigenerativa delle strategie. L’applicazione di questo modello ha dimostrato che è possibile migliorare in modo significativo i risultati economici attraverso un diverso modo di far vivere l’organizzazione e le Persone, in una prospettiva di Bene Comune.

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