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COMUNICARE IL CAMBIAMENTO IN AZIENDA: OPPORTUNITÀ PER MIGLIORARE LE COMPETENZE DI PUBLIC SPEAKING

CHIARA ALZATI

Giugno 2023

In un’epoca di costante evoluzione e grande bisogno di riadattare la strategia aziendale a un contesto globale molto volatile, una delle sfide che devono affrontare i C-Level è quella di comunicare il cambiamento facendolo accettare e comprendere dalla popolazione aziendale.

 

Tra i cambiamenti più sfidanti da raccontare c’è la necessità di una crescente digitalizzazione.

 

Da una parte la popolazione aziendale più giovane aperta al cambiamento e alla digitalizzazione e dall’altra la popolazione più senior che non intende abbandonare carta e penna e guarda con scetticismo, se non addirittura rifiuto, qualsiasi novità tecnologica.

 

Ma allora, come può un C-Level farsi promotore della necessità di un cambiamento senza creare disgregazione e demotivazione nel team?

 

Negli ultimi mesi ho accompagnato diversi C-Level nel comunicare cambiamenti di diverso tipo, costruendo discorsi efficaci volti a guidare la popolazione aziendale ad accogliere con fiducia le nuove sfide.

 

Che si tratti di comunicare la necessità di digitalizzare determinati processi oppure di introdurre un sistema di valutazione delle performance o qualsiasi altro cambiamento, è fondamentale che colui che promuove un cambiamento ne sia in prima persona entusiasta. È infatti impossibile trasmettere entusiasmo ad altri se in prima persona non si è entusiasti di ciò che si comunica.

La prima regola è dunque sempre: trova il modo di innamorarti di ciò che comunichi, altrimenti non arriverai mai al tuo pubblico. Può darsi che, se ti focalizzi sul processo di cambiamento, tu stesso ti demotivi, questo perché la nostra mente è progettata per il risparmio energetico ed è refrattaria alla fatica che deriva dal fare qualcosa di nuovo. Focalizzati piuttosto sul breve e lungo periodo, quando potrai cogliere i frutti del cambiamento. Così sarà molto più facile provare entusiasmo e di conseguenza trasmetterlo a chi ti ascolta.

 

In secondo luogo, è necessario immaginare che lo speech di presentazione di un cambiamento sia come una partita a scacchi, dove è fondamentale giocare d’astuzia, anticipando le mosse dell’altro. In altre parole, come sempre nel public speaking, e ancor più quando si deve comunicare un cambiamento, è fondamentale dedicarsi con massima attenzione alla cosiddetta “fase della strategia”, detta anche “fase del pensiero”.

 

La “fase della strategia” è quella in cui lo speaker si focalizza bene sul proprio obiettivo e si mette nei panni del pubblico, anticipandone le paure, i dubbi, le resistenze e le possibili convinzioni limitanti.

In riferimento alla digitalizzazione, da parte del pubblico potrebbe esserci la paura che questa comporti difficoltà operative con conseguente dilatazione dei tempi di lavoro nonché un ulteriore controllo da parte dei superiori. Una lista di possibili obiezioni potrebbe essere questa: la digitalizzazione complica le cose, non è alla portata di tutti, comporterà la perdita di certi vantaggi… Tra i possibili desideri del pubblico potrebbero esserci invece: svolgere un certo lavoro in modo più rapido, avere meno incomprensioni con i propri colleghi, ridurre il rischio di errori…

Fatto ciò, il C-Level deve costruire la propria presentazione seguendo il più possibile il flusso logico dei pensieri del pubblico, in modo da guidarlo all’apertura verso il cambiamento. Questo perché comunicare a gamba tesa il cambiamento, senza prima empatizzare con la popolazione aziendale, avrà nel 99,9% dei casi conseguenze negative come silent quitting, turnover, demotivazione…

 

In terzo luogo, quando si tratta di comunicare un cambiamento, è importante ricorrere a uno strumento a forte impatto visivo come la time line. Questo strumento aiuta a far capire alla popolazione aziendale che il cambiamento non sarà repentino, bensì graduale, specificando per ogni fase del processo cosa verrà fatto per accompagnare le persone e non farle sentire abbandonate a se stesse. Tra l’altro, quando si comunica un cambiamento, è sempre bene ricordare alla popolazione aziendale quelli che sono già affrontati in passato con successo, superato il periodo di disorientamento iniziale.

 

In quarto luogo, quando comunica un cambiamento di qualsiasi natura esso sia, è bene che il C-Level chiarisca bene tutti i vantaggi che ne derivano a breve e a lungo termine, senza aspettarsi che le persone li intuiscano di propria iniziativa.

 

Infine, ciò che un C-Level dovrebbe sempre tenere presente è che “repetita iuvant”. In qualsiasi discorso, tanto più quando si comunica un cambiamento, che in quanto tale comporta delle resistenze, è necessario ripetere più volte i concetti chiave, in modo che rimangano impressi in chi ascolta.

 

In definitiva, comunicare il cambiamento è la sfida del millennio. Il mio auspicio è che i C-Level la colgano come preziosa opportunità di migliorarsi come comunicatori, allenando visione, empatia, tecnica e pazienza.

 

CHIARA ALZATI è CEO e Founder della Chiara Alzati Srl, azienda di formazione in ambito Public Speaking e Comunicazione efficace per Corporate. È autrice di cinque libri sul Public Speaking, tra cui Parlare Chiaro in Azienda. Manuale Pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager, pubblicato lo scorso ottobre 2022. https://parlarechiaro.com/

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