Mondo Formazione
Marzo 2023
Come affrontare il tema della managerialità in un contesto economico in continua evoluzione?
Quanto è importante, per un’impresa, sapersi adattare alle nuove tecnologie digitali e ai cambiamenti del mercato?
A chi affidare il compito di supervisionare, monitorare e governare tutti questi cambiamenti all’interno delle nostre imprese?
È indispensabile trovare le giuste risposte a queste domande, ripensando l’organizzazione e la gestione delle imprese, ma soprattutto rivendendo il ruolo dei manager al loro interno.
“Ci vuole una visione open-minded per sapersi adattare a nuovi mercati, nuove tendenze e profondi cambiamenti che la situazione economica e pandemica mondiale ci ha messo davanti negli ultimi anni”, dichiara Francesca Sorbi, Direttrice Generale di CIS – società di Unindustria Reggio Emilia che da quasi 40 anni si occupa di consulenza e di formazione per le imprese.
“Parliamo di Open Management, come opportunità di ripensare l’organizzazione, in un’ottica Open appunto, di adattamento continuo ai mutamenti dell’ambiente, cavalcando le nuove opportunità. Ai manager chiediamo oggi la capacità di saper leggere il business e l’organizzazione in un modo del tutto nuovo: uno sguardo rivolto al futuro creando i presupposti perché l’azienda sia sempre più aperta al cambiamento”.
“La quarta rivoluzione industriale, che vede una massiccia introduzione dei sistemi e delle tecnologie digitali, sta chiedendo una importante trasformazione anche della cultura manageriale”, precisa Sorbi. “Ed è per questo che noi dobbiamo essere capaci di supportare e sostenere le nostre imprese con programmi di consulenza, training e formazione specifica, per sostenere le aziende stesse e soprattutto i loro manager nel passaggio verso una nuova era. Il passaggio dall’analogico al digitale non è solo una trasformazione che richiede un aggiornamento delle competenze per fare ciò che si faceva prima in modo più efficiente, ma è qualcosa che va oltre. Stiamo andando verso un profondo efficientamento dei processi produttivi e una ridefinizione dei compiti e delle relazioni. Nuovi software, macchine, economie, modelli organizzativi e di business”.
Parlare di impresa aperta significa dunque ripensare il sistema aziendale.
“Esiste un modo aperto di sviluppare l’innovazione”, continua Sorbi, “attraverso connessioni e collaborazioni con centri di ricerca, professionisti e imprese esterne all’organizzazione, nella prospettiva di creare un’alleanza reciprocamente vantaggiosa. Un modello questo che richiede un passaggio culturale molto significativo”.
Essere aperti in questi scenari del tutto nuovi, veloci, ipercompetitivi e mutabili rappresenta per molti l’unica opportunità di crescere e rimanere sul mercato-
Quali sono le caratteristiche principali dell’Open Manager?
“Essere e diventare un Open Manager significa creare le condizioni per rispondere a nuove situazioni di flessibilità, innovazione, contatto e apertura. Questo atteggiamento – ovviamente – si applica anche nei rapporti con i propri collaboratori e dipendenti. Abbiamo approfondito questa tematica molto significativa all’interno di un progetto”, spiega Francesca Sorbi, “denominato OPEN MOOD, realizzato da CIS insieme a Forma del Tempo e Sistemi Formativi Confindustria. Il nostro obiettivo è stato analizzare l’impatto che lo stile di management open può fornire alle imprese per incrementare le performance e il successo dell’Open Organization. Siamo partiti dall’intento di esplorare le competenze dei manager più performanti nei contesti di Open Innovation, inquadrandoli nella categoria dell’Open Manager”.
“La ricerca di fatto si è sviluppata in un periodo di particolare intensità culturale e sociale coniugando le tensioni di un’economia sempre più digital e sostenibile con le sollecitazioni proposte alle realtà economiche italiane. Quest’ultimo aspetto ha fatto sì che la ricerca e i suoi spazi di confronto con i manager e le istituzioni diventasse anche un momento di elaborazione dei cambiamenti in atto nelle organizzazioni di lavoro. Il progetto ha coinvolto oltre 14.000 imprese, e oltre 80.000 manager tra Top e Middle manager, appartenenti a diverse funzioni aziendali”.
Nelle organizzazioni Open regna la trasparenza, l’inclusività, la flessibilità, la resilienza e la collaborazione. Il lavoro condiviso viene infatti riconosciuto come più efficace, in quanto produce risultati migliori e più sostenibili.
In questa nuova dimensione l’Open Manager riveste una funzione di guida per tutto il team, capace di assimilare elementi nuovi, anche provenienti dall’esterno, e adattarli alla propria organizzazione. Servono manager in grado di aprire al confronto e alle relazioni, capaci di affrontare i conflitti, le incertezze e i cambiamenti continui, con lo sguardo fisso sul benessere dei propri collaboratori.
“Ai nuovi leader”, conclude Sorbi, “non viene più richiesto solamente di guidare e controllare: devono mettere in discussione l’idea verticale di gerarchia e di potere, a favore di una tipologia più orizzontale, condivisa e ‘open’, devono diventare ‘sviluppatori di persone’ che si preoccupano veramente del loro benessere. L’autoriflessione, lo sviluppo della consapevolezza, la capacità di mettersi in discussione ogni giorno sono le nuove competenze indispensabili del leader di oggi e di domani”.
FRANCESCA SORBI è Direttrice Generale di CIS – società di Unindustria Reggio Emilia che da quasi 40 anni si occupa di consulenza e di formazione per le imprese.