STRATEGIA
Alle unità operative viene di norma demandato l’obiettivo di una crescita organica. Ecco perché questa storia deve cambiare e come i CEO possono essere certi che ciò avvenga.
Ken Favaro, David Meer e Samrat Sharma
Maggio 2012
Le aziende in forte crescita prima o poi rallentano. Succede sempre così. Molti CEO vi si rassegnano come a un segnale inevitabile che il business è maturo e smettono semplicemente di cercare possibilità interne di crescita sostenuta per trasformarsi in acquirenti seriali di aziende più piccole, oppure puntano all’acquisizione “trasformativa” di un altro grosso business, preferibilmente a forte crescita.
I CEO che rinunciano a una crescita organica o ne delegano la responsabilità alle unità operative compiono un grave errore, per tre motivi. Primo, perché un’acquisizione abbia successo chi compra deve essere in grado di stimolare la crescita organica del nuovo business. Benché sia teoricamente possibile fare acquisizioni sulla base di mere sinergie di costo e procedere così all’infinito, gli studi effettuati evidenziano come soltanto nel 36% dei casi le aziende realizzino economie tali da giustificare l’esborso effettuato; nel restante 64% il rendimento medio annuo per gli azionisti è in medi
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