RISORSE UMANE
Per attrarre e trattenere donne altamente scolarizzate e particolarmente ambiziose nei Paesi in via di sviluppo, le aziende devono capire i problemi sociali che hanno di fronte.
SYLVIA ANN HEWLETT E RIPA RASHID
Maggio 2010
Dopo aver lavorato quasi vent’anni lontano dalla Cina per una società di consulenza globale, una donna che chiameremo Mei ha dovuto rientrare recentemente a Beijing, dove ha seri problemi di equilibrio tra vita personale e vita lavorativa che non hanno niente a che vedere con l’allevamento dei figli. Gli anziani genitori di Mei hanno bisogno di assistenza, e in Cina c’è una forte riprovazione sociale per chi decide di affidarli a personale esterno o di ricoverarli in una casa di riposo. Mei teme che questi obblighi possano incidere negativamente sulla sua carriera. Ma pur avendone facilitato il rientro in patria, l’azienda sembra ignara dei suoi problemi.
Negli Emirati Arabi Uniti, una high flyer che chiameremo Rana lavora come analista nella divisione reddito fisso di una banca. L’azienda le offre regolarmente occasioni di sviluppo professionale, ma ultimamente Rana ha dovuto declinare l’invito a un corso di formazione in programma a Ne
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