GIOVANI & CARRIERE

Reciprocal Mentoring: ogni voce conta

Giulia Terracciano

Ottobre 2025

Reciprocal Mentoring: ogni voce conta

Il primo giorno in azienda mi sembrava di indossare un cappotto troppo largo. Gli altri parlavano un linguaggio tecnico, conoscevano dinamiche, acronimi, rituali. Io mi sentivo un corpo estraneo. Ascoltavo, annuivo, prendevo appunti. Dentro, però, una vocina continuava a dirmi: “Non sei ancora nessuno qui”.

Per mesi ho creduto che il mio contributo potesse solo passare da quanto riuscivo ad assorbire dai/lle senior: apprendere, adattarmi, meritare. Poi, però, qualcosa è cambiato. È successo quando, in una riunione, ho posto una domanda che metteva in discussione un processo ormai dato per scontato. Un manager si è girato e ha detto: “Sai che hai ragione?”. Quel giorno ho capito che non dovevo diventare come loro per avere valore: dovevo restare me stessa. Portare il mio sguardo fresco, le mie domande ingenue, la mia visione del mondo.

Da lì è nata una forma inaspettata di collaborazione: ho iniziato a confrontarmi con una collega senior, io le spiegavo trend e linguaggi che usavamo “là fuori”, lei mi raccontava le logiche interne e mi aiutava a leggere i segnali sommersi. Era mentoring. Ma anche reverse mentoring. Era alleanza.

Oggi so che i/le giovani in azienda non devono solo imparare. Devono anche contribuire. Con la loro prospettiva diversa. Con il loro tempo interiore. Con l’inquietudine generativa di chi si chiede “perché lo facciamo così?”. È da questa fertilizzazione reciproca che nasce l’innovazione.

Ecco tre consigli pratici per rendere il mentoring una vera occasione di crescita:

  1. Sospendi il giudizio, su di te e sugli altri Non devi essere “già pronto”. Devi essere aperto. Più che dimostrare quanto vali, allenati a osservare e restituire ciò che vedi. Anche le tue domande possono generare valore.
  2. Chiedi di essere affiancato, non guidato Proponi di fare da specchio a un collega senior su un progetto concreto. Non è solo un modo per imparare: è l’occasione per restituire insight nuovi, nati dal tuo punto di vista esterno.
  3. Condividi ciò che ti sorprende Spesso ciò che per te è strano, per l’azienda è consuetudine. Raccontalo con rispetto e vedrai che può aprire spazi di rinnovamento. Lo stupore è una risorsa strategica: trattalo come tale.

Nella realtà in cui siamo oggi, le organizzazioni hanno bisogno di generazioni che si ascoltano, non di ruoli che si sopportano. Il mentoring ha una straordinaria efficacia quando è reciproco ed è una scelta culturale, non formativa, in grado di generare dei cambiamenti nei comportamenti e nel mindset all’interno dell’organizzazione (il cambiamento del “modo di lavorare”). Una scelta che dice: ciascuno, qui, ha qualcosa da dare e da ricevere. Anche tu.

 

GIULIA TERRACCIANO è Psicologa del lavoro in Hermes Consulting

www.hermesconsulting.it

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