INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Unicità dell’intelligenza umana e delle emozioni

Proseguono le riflessioni innescate dall’articolo di Enrico Sassoon sull’IA senziente e di Cosimo Accoto sulla natura degli strumenti LLM.

Rosario Sica

Aprile 2025

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Confesso che provo una certa irritazione nell’antropomorfizzazione dell’IA! Damasio, nel suo illuminante testo L’errore di Cartesio (1995), sottolinea il concetto che ne sta alla base. Per Damasio le emozioni sono strettamente legate al nostro stato corporeo. Egli afferma, più esattamente, che le emozioni derivano dalle percezioni che il cervello ha dei cambiamenti corporei. A suo parere, il corpo fornisce un feedback costante al cervello attraverso segnali fisiologici, come le variazioni della frequenza cardiaca, della respirazione e di altri parametri fisici. Questi segnali corporei vengono interpretati dal cervello e contribuiscono alla formazione delle emozioni. Quindi, nella sua visione, le emozioni non sono fenomeni mentali isolati, ma piuttosto risultano dall’interazione continua tra il cervello e il corpo.

Il punto di vista di Damasio è condiviso da diversi altri ricercatori e scienziati. Tra essi, per esempio, Joseph LeDoux, un neuroscienziato americano specializzato nello studio delle emozioni. LeDoux ha contribuito significativamente alla comprensione dei meccanismi cerebrali che sottendono le emozioni, in particolare l’ansia e la paura. Le sue ricerche confermano l’importanza delle interazioni tra corpo e cervello in tutte le risposte emotive (LeDoux, 1996).

Questo sostrato corporeo alle emozioni è simile a quello riscontrabile presso gli animali – ma è totalmente diverso da quello che può risiedere nelle componenti hardware delle macchine. Nella prospettiva dell’intelligenza artificiale, dunque, l’unicità dell’intelligenza umana e del suo modo di rapportarsi alle emozioni appare incontrovertibile. E tale resterà per un tempo molto, molto lungo, come osserva anche Federico Faggin in Anima e scienza. È interessante, pertanto, considerare cosa ha da dirci oggi sui temi relativi agli sviluppi dell’IA.

Nel suo ultimo libro Oltre l’invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono, sostiene che l’avvento dell’intelligenza artificiale, combinato con i princìpi materialisti e riduzionisti che considerano l’uomo una macchina classica, favorisce una forma di scientismo che sta portando la società umana su una china pericolosa. Se ci consideriamo macchine, saremo prima o poi superati dalle macchine costruite da chi potrebbe controllarci. Per questo è necessaria una nuova scienza che includa la spiritualità e una nuova spiritualità che includa la scienza (Faggin, 2024).

L’invito a riscoprire la spiritualità da parte di un fisico è sorprendente. Ma non del tutto. Anche Einstein vedeva la scienza e la spiritualità come due approcci complementari alla comprensione dell’universo. Semplificando all’estremo le argomentazioni di Faggin, possiamo dire che, nel libro citato e in scritti precedenti, egli propone una teoria secondo la quale la coscienza non può essere spiegata interamente attraverso i processi fisici o computazionali. La coscienza, sostiene Faggin, è una proprietà primaria dell’universo, simile a dimensioni fondamentali come il tempo e lo spazio. Essa sarebbe un enomeno quantistico, unico per ogni individuo e accessibile da fuori solo in piccola parte.

L’esperienza rimarrebbe comunque privata e conoscibile solo dall’interno. Quindi, nessuna macchina potrà mai essere cosciente, visto che l’informazione computazionale è riproducibile (il programma e i dati si possono sempre replicare perfettamente). Il lavoro di Faggin mira in breve a promuovere un nuovo paradigma in cui la scienza si unisce alle dimensioni spirituali dell’esistenza umana, alla ricerca di una comprensione unificata della coscienza al di là dei confini scientifici tradizionali.

Rinvio al libro di Faggin per ogni approfondimento delle sue tesi. E mi limito a segnalare che, anche secondo questo contributo indubbiamente originale, la capacità delle macchine di raggiungere forme di coscienza che aiutino a provare emozioni si delinea come una mission impossible.

 

Rosario Sica, Open Knowledge, Membro dell’Impact Committee di POLIMI Graduate School of Management.

Riferimenti

Sica R., L’Employee Experience nell’era dell’AI - Semplifica il tuo business, semplifica la tua vita, Ed. Guerini Next 2024.

Damasio A. (1995), L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano, Adelphi,

Milano.

Faggin F. (2024), Oltre l’invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono, Mondadori, Milano.

Gardner H. (1983), Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences, Basic Books, New

York.

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