INNOVAZIONE
Chiara Alzati
Aprile 2025
Unsplash
L’intelligenza artificiale è ormai entrata nei processi aziendali. Alcune organizzazioni la stanno già utilizzando, altre, invece, stanno valutando come introdurla. In tutti i casi, il modo in cui l’IA viene comunicata è decisivo: può agevolare l’adozione o generare resistenze e blocchi silenziosi.
L’IA non è solo una questione tecnica, ma anche e soprattutto culturale. E ogni cambiamento culturale ha bisogno di una comunicazione chiara, empatica e intenzionale. Non bastano slide, slogan o entusiasmo. Serve una strategia comunicativa che tenga conto delle emozioni, dei ruoli e delle dinamiche aziendali.
Ecco 7 strategie pratiche che HR e manager possono utilizzare per introdurre l’IA in azienda in modo efficace, coinvolgente e umano:
Rassicurare prima di impressionare. Troppo spesso l’IA viene annunciata con toni trionfalistici: "Cambierà tutto!", "Rivoluzionerà il modo in cui lavoriamo". Ma chi ascolta potrebbe reagire con preoccupazione. In fondo, ogni persona si chiede: “Quale sarà il mio ruolo, se cambia tutto?”. La prima responsabilità di chi comunica l’introduzione dell’IA è creare un contesto sicuro. Un buon inizio può essere: "Stiamo introducendo strumenti di IA per supportare il nostro lavoro, non per sostituirlo. Vogliamo liberarci da attività ripetitive per concentrarci su ciò che genera valore: pensiero, relazione, creatività".
Anticipare le obiezioni (prima che emergano). Ogni cambiamento porta con sé domande, dubbi, paure. Ignorarle o minimizzarle significa lasciarle crescere nell’ombra.
Un messaggio efficace potrebbe essere: "So che qualcuno si sta chiedendo: ‘L’IA farà il mio lavoro al posto mio?’ La risposta è no. Collaborerà con noi su ciò che è più meccanico, così possiamo dedicarci a ciò che richiede intelligenza umana". Ricordo una sessione in aula con un team commerciale, durante la quale abbiamo simulato proprio tale passaggio. Quando il manager ha pronunciato queste parole, l’atmosfera è cambiata. Sono emerse più domande, ma anche più disponibilità a capire. Includere le obiezioni nella comunicazione iniziale le disinnesca e aiuta a costruire fiducia.
Parlare di vantaggi concreti, non solo aziendali. Quando si comunica l’IA, si tende a enfatizzare efficienza, risparmio, performance. Ma il ROI interessa al top management. Chi lavora ogni giorno vuole sapere: “Cosa cambia per me?”. Un esempio pratico: "Con l’IA non dovremo più perdere tempo a cercare dati in decine di file o a riscrivere report standard. Avremo più tempo, più controllo, meno frustrazione". Più il beneficio è quotidiano, più è percepito come utile.
Mostrare, non solo spiegare. Le persone credono più a ciò che vedono che a ciò che leggono. Meglio una breve demo concreta che dieci slide teoriche. Ad esempio: "Ecco come useremo l’IA per rispondere ai clienti: l’assistente prepara una bozza iniziale, noi la rivediamo. Risparmiamo tempo, manteniamo il tono umano e riduciamo il margine d’errore". Mostrare l’utilizzo dell’IA su attività concrete aiuta a comprenderne l’impatto reale.
Offrire una direzione chiara. L’IA non deve sembrare l’ennesimo tool da imparare. Va inserita in una visione più ampia e coerente. Le persone hanno bisogno di senso, non solo di strumenti. Un messaggio strategico potrebbe essere: "Non introduciamo l’IA per moda, ma per costruire un’organizzazione più agile. Vogliamo che le persone possano dedicarsi a generare valore, senza essere sommerse da attività operative".
Adattare la comunicazione ai diversi ruoli. Un messaggio standardizzato spesso non è efficace. Ogni team ha aspettative e timori differenti. Il customer care vorrà sapere se migliorerà il rapporto col cliente. Il marketing se potrà velocizzare la produzione. Il finance se sarà più preciso nei dati. Adattare il messaggio ai diversi contesti rende la comunicazione più rilevante e concreta.
Normalizzare l’uso dell’IA nel linguaggio quotidiano. Una volta annunciata, l’IA deve entrare nella cultura aziendale. Non bastano i kick-off. Serve continuità. Come?
Con piccoli gesti, come usare l’IA in una riunione e dirlo apertamente: "Per questa sintesi ci siamo fatti supportare da uno strumento di IA". O proporre in team: "Vediamo se possiamo usare l’IA per velocizzare questa parte".
Il modo in cui ne parliamo ogni giorno costruisce il clima intorno al cambiamento.
Introdurre l’IA in azienda è prima di tutto una questione di comunicazione. Un manager o un HR che comunica bene l’IA non parla solo di tecnologia: parla alle persone. Le ascolta, le coinvolge, le guida. La vera innovazione non è quella che impressiona, ma quella che viene accolta. E ogni innovazione accolta nasce da una relazione di fiducia. Fiducia che si costruisce con parole scelte con cura, esempi concreti e intenzione autentica.
Chiara Alzati è campionessa europea di Public Speaking 2020, CEO e Founder della Chiara Alzati Srl, Corporate Effective Communication & Public Speaking Trainer, autrice di sei libri, tra cui Parlare Chiaro in Azienda. Manuale Pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager e Public Speaking per Executive. La tua leva manageriale innovativa per una comunicazione efficace e inclusiva dentro e fuori l’azienda.
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