SALUTE E BENESSERE

Una check-list per i leader

Palena Neale

Novembre 2024

Una check-list per i leader

Illustration by Chiara Ghigliazza

NONOSTANTE l’enorme aumento dell’attenzione mediatica dedicata alla cura, alla resilienza e al benessere dall’inizio della pandemia, molti leader faticano a mettere in atto pratiche di autocura. Sappiamo, grazie alla ricerca, all’esperienza e all’aneddotica, che dobbiamo prenderci cura di noi stessi per funzionare al meglio e per diventare leader più sani ed efficienti, ma metterlo in pratica è un’altra storia. Ho di recente tenuto una settimana di formazione sulla leadership a 30 leader del settore dell’istruzione provenienti da 21 Paesi diversi. Quando è stato chiesto loro, nessuno dei leader aveva una pratica regolare di autocura. Vedo la stessa tendenza tra i leader miei clienti – anch’essi provenienti da contesti, luoghi e settori diversi – che continuano a trovare la cura di sé una sfida difficile da affrontare.

Ci sono molte ragioni, personali e strutturali, per cui alcuni leader faticano a dare priorità alla cura di sé. L’impegno emotivo della leadership da solo consuma energia. E tutti noi arriviamo alla cura di noi stessi con prospettive e sfide proprie, basate sulla nostra personalità, sulle esperienze, sulla socializzazione e sui contesti familiari. Un mio cliente mi ha confidato che per lui è “normale” preoccuparsi della salute dei suoi collaboratori, ma non della propria; un altro ha condiviso che, nella sua famiglia allargata, il tempo dedicato a sé stessi è considerato “indulgente e pigro”. Anche i fattori culturali, sociali e organizzativi influenzano il modo in cui i leader si dedicano alla cura di sé, dal “da noi questo non lo facciamo” alle culture organizzative che valorizzano ciò che qualcuno chiama “forza ed eroismo” rispetto alla cura di sé. I leader citano anche la mancanza di tempo e di conoscenze su cosa fare come barriere che influenzano il loro impegno nella cura di sé.

Quindi, come possiamo integrare la cura di sé come parte del perseguire e modellare una leadership resiliente e sostenibile? La modifica di un comportamento inizia con un cambiamento di mentalità. Poi si possono adottare strategie tattiche per mettere in pratica queste idee.

 

Preparatevi al successo

Prima di iniziare, preparatevi al successo adottando una mentalità che vi permetta di:

 

Dare a voi stessi il permesso di estendere la cura e l’empatia verso l’interno.

Se attualmente non vi prendete cura di voi stessi, chiedetevi: “Perché?”. Cosa vi impedisce di prendervi cura di voi stessi? Qualunque sia il motivo, valutate l’importanza di una buona salute per un funzionamento umano ottimale. Concedetevi il permesso di praticare e modellare una leadership sana nella vostra organizzazione.

 

Capire dove siete.

Se questo vi sembra complicato, basatevi su ciò che già sapete. Utilizzate la vostra visita medica annuale per esaminare il vostro stato di salute, identificate i miglioramenti da apportare alla dieta e all’esercizio fisico per quando viaggiate, oppure utilizzate la prossima riunione del team per identificare le aree in cui potete chiedere aiuto e sostegno agli altri.

 

Evitare di pensare “tutto o niente”.

Non passerete da una autocura pari a zero a una perfetta accettazione di tutto. Si tratta di un processo dinamico, con momenti di successo e fallimento, il che è normale. Quando saltate un giorno di esercizio fisico o non dormite a causa di una scadenza, potete ricalibrarvi il giorno dopo.

 

Prendere esempio dai colleghi.

Molti dei miei clienti osservano (con stupore e frustrazione) la volontà di altre persone di dare priorità alla cura di sé, rivendicando i propri limiti e prendendosi del tempo libero, compresi i giorni dedicati alla salute mentale. Prendete spunto dal loro modo di procedere. Prendete in prestito idee di cura di altri che potrebbero funzionare anche per voi.

 

Dare priorità in modo costante a piccole cose

Individuate uno o due piccoli cambiamenti da apportare questa settimana e impegnatevi ad attuarli regolarmente. Per modificare un comportamento, la costanza è fondamentale. Per esempio, prendete le scale quando siete al lavoro o ascoltate la vostra musica preferita durante la pausa pranzo, invece di lavorare per tutto il tempo.

 

Trovare un compagno fidato.

Se volete dare la priorità a un po’ di tempo per la crescita, ma avete difficoltà (magari vi sembra di “battere la fiacca” dopo una settimana lavorativa di 80 ore!), individuate un collega fidato o un familiare che vi ricordi di prendervi un’ora il venerdì pomeriggio per riflettere o per imparare qualcosa di nuovo.

 

Festeggiare e assaporare.

Congratulatevi con voi stessi per gli sforzi compiuti. Pensate a come prolungare o assaporare questi momenti di creazione, soddisfazione o connessione un po’ più a lungo prima di passare alla prossima cosa sulla lista delle cose da fare.

 

 

La vostra check-list

Ora che avete preparato la base per una nuova mentalità, ecco una semplice lista di controllo che copre cinque componenti chiave della cura di sé: cura del corpo, della mente, delle relazioni, della capacità di scelta e della crescita. L’ho usata con centinaia di leader.

Prendetevi 15 minuti una volta alla settimana per riflettere sulla vostra salute in ognuna di queste cinque aree, annotando ciò che ha funzionato per voi e dove potreste aver bisogno di alzare o abbassare il livello per migliorare.

 

  1. Bilancio del corpo

Grazie a ciò che la professoressa di psicologia Lisa Feldman Barrett definisce “bilancio corporeo”, il vostro cervello prevede sempre il fabbisogno energetico del vostro corpo, determinando ciò che è necessario per mantenervi in vita e prosperare, facendo riferimento alle esperienze passate come guida. Si spende energia quando si muove il corpo, la si reintegra quando si mangia, si beve e si dorme, e si riduce la “spesa” quando ci si rilassa. Altri fattori che influenzano la vostra energia e la qualità della vostra vita in quel giorno possono essere eventi inaspettati, un carico di lavoro particolarmente pesante o momenti di stress.

Considerate che avete un budget di energia che è influenzato da dieta, stress, esercizio fisico e sonno. Datevi un punteggio da 1 a 5 per valutare le vostre abitudini di esercizio, sonno e alimentazione – a casa e in viaggio – e poi cercate di migliorare il vostro punteggio. Ad esempio, se viaggiate senza sosta, non fate esercizio fisico, saltate i pasti in viaggio e non dormite, potete assegnarvi un punteggio di 1 per l’esercizio fisico, la dieta e il sonno e pensare a come aumentare il punteggio la settimana successiva.

Ecco alcuni dei miei consigli preferiti, testati dai leader, per riequilibrare il vostro bilancio corporeo sul lavoro:

  • Riducete il numero di riunioni in videocall a tarda notte/prima mattina o limitate i viaggi internazionali finché non sarete sufficientemente ricaricati. Questa è anche un’ottima occasione per delegare il viaggio a un collega, se possibile.
  • Curate la pianificazione dei pasti prima del viaggio (o dei ristoranti) per fare scelte sane sia a casa, sia in ufficio, sia in viaggio. Prestate attenzione all’idratazione e non uscite mai di casa senza la vostra bottiglietta d’acqua.
  • Incorporate dei micro-allenamenti. Alcuni miei clienti mi hanno detto di aver utilizzato delle app per fare sessioni di allenamento intensivo (HIIT) o pilates di 15 minuti in ufficio, di aver salito le scale del loro edificio più volte durante la giornata o di aver utilizzato le postazioni del caffè o dell’acqua in un altro piano per intensificare il movimento durante la giornata. Assumete un personal trainer, andate a piedi alle riunioni quando potete o programmate l’esercizio fisico nel vostro calendario.
  • Quando siete in viaggio, programmate l’esercizio fisico da svolgere nel corso della vostra giornata. Verificate se l’hotel dispone di una palestra (anche le scale sono un ottimo esercizio), iscrivetevi in anticipo a corsi di fitness/yoga/danza locali, usate la vostra app di allenamento preferita o provate un allenamento su YouTube.
  • Praticate un consumo consapevole o nullo di alcolici durante il viaggio, dalle lounge dell’aeroporto alle cene con i clienti. Per uno dei miei clienti, questo significa bere un bicchiere d’acqua per ogni bicchiere di alcol consumato.

I miei clienti riferiscono costantemente che investire nella dieta, nell’esercizio fisico e nel sonno (per quanto difficile) porta benefici mentali e fisici e migliora l’umore e il funzionamento sul lavoro. È anche un modo eccellente per dare il modello di una sana cura della leadership agli altri.

 

  1. Salute emotiva

Il mio lavoro con i clienti ha evidenziato due aree principali che influenzano in modo significativo la salute emotiva dei leader: la capacità di regolare le emozioni e la capacità di rilassarsi.

Molti dei leader con cui lavoro arrivano al coaching con forti emozioni, ad esempio: “X ha insistito per prendersi il weekend libero nel bel mezzo di una crisi di relazioni pubbliche e io sono furioso”. Queste emozioni sono ad alto consumo energetico e spesso ci accompagnano a casa se non abbiamo strategie per gestirle. Io uso un semplice schema ABC per aiutare i leader a elaborare le emozioni forti:

  • A – Consapevolezza. Che cosa succede quando si provano emozioni grandi o forti? Cosa pensate, sentite e fate? Siete in grado di fare appello al vostro pensiero migliore e più creativo per risolvere i problemi in questo stato?
  • B – Costruire una propria base di comprensione. Scavate più a fondo. Cosa c’è sotto questa grande emozione? Pensate: “Come posso essere più preciso su ciò che sento, o su ciò che ho osservato negli altri, per avere una visione più accurata di ciò che sta accadendo?”. Per quel manager furioso, un’ulteriore esplorazione ha mostrato che provava un senso di profonda frustrazione nei confronti del collega che era assente durante la crisi. La frustrazione è un’emozione diversa dalla furia e, in quel caso, la frustrazione indicava la necessità di comunicare in modo diverso con un nuovo collaboratore.
  • C – Comunicare. Quale conversazione volete/dovete avere? E con chi? Spesso mi accorgo che è necessaria più di una conversazione: quella da avere con qualcuno (ad esempio, un diretto superiore non disponibile durante la crisi) e quella da avere con sé stessi riguardo al proprio ruolo in questa situazione (ad esempio, acquiescendo e soffocando in silenzio). Come si vorrebbe gestirla in futuro?

Un’altra componente importante del benessere è la capacità di rilassarsi. Alcuni dei miei clienti riferiscono di non ricordare l’ultima volta che si sono sentiti rilassati. La ricerca ci dice che il tempo trascorso nella natura, il tocco umano, le carezze al proprio animale domestico e le pratiche per esprimere gratitudine sono ottimi per il rilassamento. I miei clienti hanno riferito che giocare a fare la lotta con i figli, guardare video su YouTube sulla meccanica quantistica o preparare un barbecue in famiglia sono alcuni dei loro modi per rilassarsi, consentendo loro di tornare al lavoro ricaricati e riposati.

Se l’azione di rilassarvi vi sembra estranea, iniziate a chiedervi cosa significa “rilassato” per voi e immaginate come potrebbe essere se affrontaste la nuova settimana lavorativa o la presentazione di una riunione del consiglio di amministrazione in modo rilassato.

Il leader “furioso” che ha esplorato attivamente ciò che c’era sotto è stato in grado di etichettare la propria frustrazione e di identificare alcuni percorsi per affrontarla come parte di una gestione efficace delle proprie emozioni. I leader in grado di identificare e praticare modi per rilassarsi possono affrontare meglio lo stress, mantenendo un bilancio corporeo equilibrato.

 

  1. Relazioni e collaborazione

Pensate alle vostre relazioni con gli altri, al modo in cui date e ricevete sostegno, collaborate e rappresentate un modello. La scienza ci dice che il nostro cervello collabora con altri cervelli e che questa collaborazione influenza il processo di sintonizzazione dei nostri neuroni e rafforza alcune connessioni neurali che regolano le nostre funzioni corporee con quelle degli altri (ad esempio, la corrispondenza tra respirazione e battito cardiaco). Inoltre, influisce sul nostro bilancio energetico e sul nostro benessere.

Siamo una specie sociale e la leadership è una questione di relazioni e di comunità, il che rende ancora più importante l’assunzione di un modello di relazioni positive e la collaborazione intenzionale.

Di recente ho parlato con un leader dell’industria tecnologica che mi ha detto che ogni volta che i membri del team si uniscono all’ennesima riunione online, un collega dice sempre un “CIAO!” molto allegro. L’umore e il tono della riunione cambiano immediatamente in uno positivo ed entusiasta. Pensate:

  • Che modello di collaborazione volete impostare come leader? Come potete facilitarla?
  • Che tipo di supporto relazionale volete/dovete avere? (Ad esempio, un coach, un terapeuta, un mentore, una rete, un circolo di sostegno, ecc.)
  • Quali relazioni volete/dovete lasciar perdere?
  • Come volete connettervi con i vostri cari?

Anche se uno stentoreo “ciao” non risolverà tutte le vostre sfide di leadership, ci ricorda che le emozioni sono contagiose e che possiamo mettere maggiore spinta nelle relazioni e nella collaborazione. La spinta si estende anche all’esigenza di una revisione regolare delle nostre relazioni per determinare quali funzionano, quali no e quale supporto è necessario per portare a termine il vostro mandato e gestire la vostra energia.

 

  1. Punti di scelta

La ricerca è chiara: come esseri umani desideriamo autonomia, il che implica di poter scegliere. Infatti, uno studio ha rilevato che autonomia e scelta sono fondamentali per generare felicità. Possiamo assumere il controllo creando più punti di scelta, ovvero momenti in cui ci rendiamo conto che la scelta è disponibile. Ad esempio, possiamo scegliere se chiedere aiuto o meno, o se affrontare una conversazione difficile. Possiamo massimizzare ulteriormente le nostre scelte, valutando se le nostre decisioni sono basate sui nostri obiettivi e valori. La scelta mette a fuoco il nostro livello di comfort nel chiedere ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno, nonché le conseguenze dell’azione e dell’inazione, nostre e degli altri. Possiamo prendere il controllo creando più punti di scelta – momenti in cui prendiamo decisioni per muoverci verso i nostri obiettivi o valori. La scelta mette a fuoco il nostro livello di comfort nel chiedere ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno, nonché le conseguenze dell’azione e dell’inazione, nostre e degli altri.

Ad esempio, alcuni leader con cui lavoro hanno citato i seguenti motivi per cui faticano a chiedere aiuto: la paura di essere percepiti come vulnerabili o deboli, il non voler gravare sugli altri, il voler piacere alle persone, il non sapere come chiedere, il disagio nel ricevere feedback correttivi o i limiti di tempo. Uno dei miei clienti VP del cloud computing mi ha detto che controlla abitualmente che gli equilibri del suo staff siano in buono stato, ma ha precisato: “Non l’ho mai fatto per me stesso”. La sua scelta di azione è quella di assumere più lavoro per sgravare il suo staff. Un direttore finanziario dice di non delegare perché può fare le cose più velocemente da sola e “non vale la pena di impegnarsi a investire sugli altri”. Le sue convinzioni sul valore dell’investimento di tempo hanno comportato per lei più notti in bianco e più lavoro. Quindi, come possono i leader creare punti di scelta più salutari?

  • Chiedetevi: quali limiti potrebbero favorire il vostro benessere in questo momento? Suggerimento: avvertire sentimenti di sopraffazione o di risentimento di solito indica la necessità di un qualche tipo di limite.
  • Individuate tre compiti che potete delegare per migliorare la vostra gestione del tempo e per dare ai vostri diretti collaboratori la possibilità di crescere. Se siete restii, cercate di capire cosa vi impedisce di delegare. Per esempio: si tratta di una mancanza di fiducia negli altri, di una convinzione di dover fare tutto da soli o di una mancanza di fiducia in voi stessi per fornire il feedback necessario? Individuare cosa vi impedisce di scegliere di delegare vi aiuta a identificare dove e cosa potete fare per diventare più abili.
  • Utilizzate la tecnologia. Se il tempo è un problema, fate un inventario di come lo utilizzate usando un metodo poco tecnologico, ad esempio prendendone nota nell’arco di una settimana, oppure ricorrete a un’app per il monitoraggio del tempo o della produttività (Toggl, Rescue Time, Time Doctor). Questo può aiutarvi a capire come impiegate il vostro tempo, identificando gli schemi e dove un limite potrebbe essere utile per aumentare produttività e benessere.
  • Investite nel vostro sviluppo. La formazione, il coaching, la pratica e l’utilizzo di piattaforme organizzative online vi permettono di diventare più abili e più rilassati nel delegare i compiti, nel monitorare i progressi e nell’attribuire responsabilità.

Quasi tutto comporta un elemento di scelta. Il mio cliente vicepresidente esausto è stato in grado di identificare alcune scelte per lui preziose: il coaching di leadership, la delega e le ferie. Una pratica consapevole delle scelte produce leader più resistenti.

 

  1. Crescita e nutrimento

Si tratta della vostra autorealizzazione: tutto ciò che vi “nutre” in questo momento della vostra vita e della vostra carriera. Per alcuni dei miei leader più giovani, si tratta di riservare del tempo alla genitorialità, all’apprendimento o alle attività a favore della comunità; alcuni dei miei clienti a metà carriera hanno riferito di attività che li arricchiscono come il canto, le visite all’università, la mindfulness e il tempo trascorso con i genitori.

Le neuroscienze ci dicono che l’apprendimento migliora la neuroplasticità del nostro cervello, rimodellandone la struttura e sviluppandone le funzioni. Anche la creatività costruisce reti neurali, stimolando e potenziando il cervello. A sua volta, la meditazione influisce sulla neuroplasticità, migliorando la memoria e il benessere.

Per molti dei miei clienti, quest’area della cura di sé può incuriosire o allontanare. Spesso sento dire: “Mi piace l’idea di fare X, ma come faccio a trovare il tempo?”. Eppure, le neuroscienze dimostrano che queste pratiche rendono più consapevoli delle emozioni e contribuiscono a un bilancio corporeo equilibrato.

In questo caso, il concetto di “sì e” è incredibilmente importante. È vero che vi sentite a corto di tempo e che questo è importante per la vostra salute e il vostro benessere e può contribuire a una maggiore efficienza. E allora, cosa succede se si inizia in piccolo? Per un amministratore delegato, questo significava impegnarsi nuovamente nella stesura di un romanzo che aveva iniziato anni prima, ma che non aveva mai terminato. Invece di lavorarci solo quando aveva a disposizione tre ore di tempo, si è impegnato a dedicare almeno quattro slot di 15 minuti alla scrittura durante la settimana – e se li supera, tanto meglio.

Come sarebbe se ogni settimana dedicaste del tempo a qualcosa che non ha altro scopo se non quello di darvi nutrimento? Potrebbe essere imparare una nuova lingua, dedicarsi al golf, imparare a cucinare, dipingere, costruire o dedicarsi a una pratica spirituale. Puntate a:

  • Accendere la vostra fiamma. Che cosa vi illumina o nutre la vostra anima? Se siete bloccati, chiedetevi: se avessi tutti i soldi e lo status che desidero, come sceglierei di trascorrere il mio tempo?
  • Date valore ai vostri valori. Quale dei vostri valori fondamentali ha bisogno di maggiore attenzione? Fate un esercizio di chiarimento dei vostri valori per identificare i tre principali e verificate quanto state vivendo in conformità con essi. Questo è un ottimo modo per fare luce su come vivere una vita più orientata ai valori.

La crescita e il “nutrimento” aiutano a mantenere in equilibrio il nostro bilancio corporeo e ci rendono individui e leader più completi. Il mio cliente non solo ha terminato il suo romanzo, ma ha anche creato un gruppo di scrittura per i dipendenti della sua start-up tecnologica, affollatissimo fin dal primo incontro.

Autorizzatevi a praticare la cura di voi stessi e ricordate che non esiste un solo modo per farlo. Questa check-list vi aiuterà a pianificare la vostra routine. Personalizzatela e fatela vostra per creare scelte di leadership più sane, oltre che per nutrire e curare voi stessi. È vitale per la vostra salute e il vostro benessere ed è una cosa intelligente da fare per una leadership migliore.

Indipendentemente dalla vostra posizione in merito alla cura di sé, la fisiologia non mente: avere un corpo e una mente equilibrati influisce sul modo in cui vivete, vi presentate e, in ultima analisi, sul modo in cui sapete essere dei leader.

 

Palena Neale , Ph.D., è la fondatrice di Unabridged, uno studio di sviluppo della leadership con sede a Parigi che fornisce coaching, mentoring e interventi di apprendimento per aiutare i professionisti ad avere un maggiore impatto personale e sociale. Progetta e realizza programmi di formazione sulla leadership femminile per individui e organizzazioni a livello globale, tra cui corsi di leadership esecutiva per le Nazioni Unite, il Governo e il settore privato. Svolge attività di ricerca e insegnamento su temi legati alla leadership femminile.

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