COLLOQUI DI LAVORO
Marlo Lyons
Ottobre 2024
Martin Barraud/Getty Images
Sono finiti i tempi in cui gli intervistatori si limitavano a interrogare i candidati sui loro punti di forza e di debolezza. Oggi, i selezionatori e i responsabili delle assunzioni sono interessati a valutare come i candidati pensano e risolvono i problemi rilevanti per il lavoro. Per valutare le capacità di un candidato, vengono comunemente poste domande di colloquio “situazionali” o “comportamentali”, che iniziano con richieste come “Può raccontarmi di un momento in cui...” o “Cosa farebbe se...?”.
Per essere sicuri di brillare in mezzo a un gruppo di candidati, seguite questo metodo per rispondere con sicurezza alle domande dei colloqui situazionali:
1. Utilizzate un formato collaudato
Sia che si parli di un’esperienza passata, sia che si offrano spunti su una situazione ipotetica, rispondete sempre con il metodo STAR(T) o CARL. Adattando i termini inglesi all’italiano, STAR(T) sta per Situazione, Task (Compito), Azione e Risultato. Aggiungo anche una T per Takeaways (Lezioni apprese). CARL sta per Contesto, Azione, Risultato, Learning (Apprendimento). Formattando le vostre risposte secondo uno di questi schemi strutturati, vi assicurerete di comunicare le informazioni essenziali in modo conciso.
Ecco un esempio di domanda che potreste ricevere e di come rispondere utilizzando il metodo CARL: “Puoi raccontarmi di una volta in cui hai risolto un grosso problema?”.
Contesto
Abbiamo registrato un calo significativo del coinvolgimento degli utenti sull’applicazione mobile di [nome dell’azienda]. Poiché ci affidiamo agli acquisti in-app e alle entrate pubblicitarie, si trattava di un problema aziendale critico che sapevo di dover risolvere rapidamente.
Azione
Per prima cosa, ho condotto un’analisi approfondita del feedback degli utenti attraverso tutti i canali, ho analizzato i punteggi di soddisfazione di questi e ho esaminato i punti di caduta nel processo di click-through per segmenti di clienti. Poi ho esaminato i dati di mercato e fatto un’analisi della concorrenza, che mi ha permesso di capire chiaramente come il nostro concorrente stesse sfruttando la nostra mancanza di innovazione continua. Ho discusso i dati con il nostro responsabile della user experience (UX) e abbiamo convenuto che dovevamo risolvere questo problema. Sfortunatamente, il team UX non disponeva di larghezza di banda, quindi per sviluppare e implementare una soluzione ho dovuto influenzare l’amministratore delegato affinché rinunciasse ad altre priorità per consentire al team UX di dedicare tempo a questo problema. Una volta risolti i problemi tecnici, dovevamo trovare un modo per coinvolgere nuovamente i clienti persi; quindi, ho influenzato il team commerciale per offrire un programma di incentivi che comprendeva sconti esclusivi, premi in-app ed eventi. Tutto questo è avvenuto nel giro di due settimane.
Risultato
Dopo un solo mese dal lancio della nuova UX dell’app, abbiamo registrato un miglioramento del 28% nei numeri di coinvolgimento e i tassi di ritenzione si sono stabilizzati. Abbiamo anche iniziato a vedere i clienti lodare la nostra nuova UX sui social media. I cambiamenti non solo hanno migliorato il coinvolgimento e la fidelizzazione, ma hanno anche continuato a costruire il nostro marchio come un marchio che ascolta i clienti.
Learning (Apprendimento)
Questa è stata una grande lezione per me e per l’azienda: Solo perché siete leader di mercato non significa che i clienti rimarranno sempre con voi per fedeltà al marchio. Questa esperienza mi ha spinto a esaminare in modo proattivo e regolare i dati dei clienti, l’analisi della concorrenza e le tendenze del mercato.
Questa risposta mette in evidenza sia le competenze specifiche necessarie per condurre ricerche e analisi, sia le competenze trasversali utilizzate per influenzare i leader senior a respingere altre priorità. Infine, il candidato conclude parlando di come affronta il suo lavoro in senso più ampio.
2. Concentratevi sul modo in cui la vostra esperienza si allinea con la descrizione del lavoro
Uno dei miei clienti, attualmente avvocato in procinto di passare al ruolo di COO, ha trascorso la sua intera carriera nel settore legale. Nonostante la natura tecnica della sua formazione giuridica, la sua esperienza va oltre l’ambito legale. Come azionista di uno studio, ha partecipato attivamente a diverse funzioni operative, tra cui la pianificazione strategica, l’elaborazione del bilancio, la gestione delle strutture, la formazione e l’impegno in progetti incentrati sulla trasformazione organizzativa e sul miglioramento continuo.
Sebbene le operazioni costituissero solo il 5% circa delle sue responsabilità complessive come avvocato, tutte le sue risposte ai colloqui situazionali evidenziano la sua competenza nelle questioni operative. Soprattutto, è in grado di creare collegamenti per l’intervistatore, illustrando come le sue diverse esperienze si allineino con i requisiti delineati in ciascuna descrizione del lavoro di COO. Ad esempio, sottolinea la sua esperienza nello sviluppo, nell’implementazione e nel monitoraggio dei KPI per misurare e riferire le prestazioni operative dello studio al consiglio di amministrazione, nonché la sua leadership nelle iniziative di miglioramento continuo, tra cui l’ottimizzazione dei flussi di lavoro tra avvocati e assistenti legali, che ha portato a una maggiore efficienza ed efficacia organizzativa. Inoltre, sottolinea come la sua esperienza legale apporterebbe un valore unico alla posizione, citando esempi come la sua capacità di rivedere gli accordi con i fornitori e altri contratti senza dover ricorrere a costosi consulenti esterni.
3. Adattate le storie al vostro pubblico
Considerate il vostro pubblico quando decidete quanti dettagli aggiungere alle vostre storie. Ad esempio, potreste semplificare il linguaggio tecnico per un selezionatore, ma includere dettagli tecnici per il responsabile delle assunzioni, che vorrà sapere che svolgete il lavoro e non solo lo supervisionate. Adattate la vostra narrazione durante il processo di colloquio in base all’interlocutore.
Riprendendo l’esempio precedente, quando parlate con uno stakeholder interfunzionale, potreste modificare la vostra risposta per concentrarvi su come avete allineato gli stakeholder nella risoluzione di un problema:
Azione
La soluzione di questo problema avrebbe richiesto la collaborazione di numerosi team. Ho organizzato una riunione con i responsabili dei team di data science, marketing, analisi dei dati, UX e vendite per spiegare il problema e ci siamo allineati sul piano per raccogliere i dati più impattanti e mirati. Nel giro di una settimana ho raccolto tutti i dati di ciascun team e li ho sintetizzati in temi. Era chiaro che il nostro concorrente stava sfruttando la mancanza di innovazione continua della nostra applicazione. Parlando con il responsabile del team UX, ho capito che il team era già esausto; quindi, non era possibile aggiungere questo progetto urgente al loro carico di lavoro. Sviluppare e implementare una soluzione significava dover influenzare l’amministratore delegato a rimandare altre priorità in modo che il team UX potesse dedicare il suo tempo all’aggiornamento dell’app. Il CEO ha accettato e il team UX si è messo subito al lavoro. Inoltre, sapevo che avevamo bisogno di qualcosa per riattivare i clienti persi; quindi, ho influenzato il team commerciale a sviluppare un programma di incentivi per riattivare gli utenti, compresi sconti esclusivi, premi in-app ed eventi. Lavorando con partner eccellenti che ho guidato verso una stella polare, siamo riusciti a passare dall’allineamento all’implementazione in sole due settimane.
In questo esempio, la storia dell’intervistato mette in evidenza le sue capacità di allineare le parti interessate, di guidare verso una soluzione, di influenzare la leadership senior e di garantire il benessere dei team.
4. Seguite la regola dei due minuti
Mantenete le vostre risposte concise, rispettando la “regola dei due minuti”, secondo la quale tutte le risposte devono durare meno di due minuti. Purtroppo, gli intervistatori eliminano i candidati che non dimostrano la capacità di semplificare informazioni complesse o di separare le informazioni importanti da quelle non importanti. Esercitatevi ad alta voce e cronometrate le vostre risposte, affinandole se necessario per essere chiari e mirati.
5. Chiedete un feedback
Alla fine della risposta alla domanda, chiedete sempre all’intervistatore: “Le è sembrato chiaro come gestirei [la situazione oggetto della domanda]?”. Oppure: “Ha bisogno di ulteriori dettagli su questa risposta?”. Se l’intervistatore fa una domanda successiva, ascoltate attentamente e rispondete alla domanda esatta in tre-cinque frasi. Continuate a essere concisi e diretti.
ANTICIPARE e preparare per iscritto le risposte alle domande situazionali più comuni, come ad esempio come avete risolto un grosso problema, come avete allineato le parti interessate a un progetto, come avete influenzato qualcuno a pensare in modo diverso, come avete lavorato con personalità difficili o come avete rispettato una scadenza ravvicinata, vi garantirà risposte chiare e nitide. Sapere esattamente come affrontare le domande più comuni vi aiuterà a mantenere la calma e a concentrarvi su come i vostri punti di forza e la vostra esperienza vi rendano il candidato perfetto per il lavoro.
Marlo Lyons, career, executive e team coach, è autrice di Wanted – A New Career: The Definitive Playbook for Transitioning to a New Career or Finding Your Dream Job. (www.marlolyonscoaching.com).
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