ECONOMIA & SOCIETÀ
Luglio 2024
NEI GIORNI SCORSI l’economista Jeffrey D. Sachs ha pubblicato un interessante commento sul Vertice del Futuro (Summit of the Future o SOTF) che si terrà presso le Nazioni Unite il 22-23 settembre, e al quale parteciperanno i 193 Stati membri. Momento opportuno, dice Sachs, perché “Il sistema geopolitico mondiale non sta dando i risultati desiderati e necessari. Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo fondamentale e significa prosperità economica, giustizia sociale, sostenibilità ambientale e pace. Eppure, la nostra realtà prevalente è caratterizzata da continua povertà in mezzo all’abbondanza, aumento delle disuguaglianze, aggravarsi delle crisi ambientali e guerra”.
L’idea centrale del Vertice del futuro è che l’umanità sta affrontando una serie di sfide senza precedenti (si legga, in proposito, l’ultimo rapporto Macrotrends di Harvard Business Review Italia dal titolo “Tra globalizzazione e frammentazione”) che possono essere risolte solo attraverso la cooperazione globale. La crisi del cambiamento climatico indotto dall’uomo (in particolare il riscaldamento del pianeta) non può essere risolta da un solo Paese. Né le crisi delle guerre (come in Ucraina e a Medio Oriente) o le tensioni geopolitiche (tra Stati Uniti e Cina) possono essere risolte da uno o due Paesi da soli. Ogni Paese, anche le grandi potenze come Stati Uniti, Cina, Russia, India e altri, fanno parte di una complessa struttura globale di potere, economia e politica che richiede soluzioni veramente globali.
I temi del Vertice
Il Vertice ruoterà attorno a 5 temi centrali, tutti legati al multilateralismo, cioè al sistema con cui le nazioni coesistono con il resto del mondo. Questi temi sono:
(1) l’obiettivo dello sviluppo sostenibile;
(2) l’obiettivo della pace;
(3) il controllo delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale;
(4) l’empowerment dei giovani e delle generazioni future;
(5) la riforma dell’architettura delle Nazioni Unite.
Sostenibilità e finanza
Per quanto riguarda l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, la sfida principale è la finanza globale. Il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) – compresa la lotta alla povertà, alla fame, alle malattie e al degrado ambientale – richiede ingenti investimenti pubblici. Le principali aree di investimento pubblico prioritarie comprendono l’istruzione, l’assistenza sanitaria, l’energia a zero emissioni di carbonio, l’agricoltura sostenibile, le infrastrutture urbane e le infrastrutture digitali.
Il problema, sottolinea Sachs, è che la metà più povera del mondo – i Paesi a basso reddito e i Paesi a reddito medio-basso – non ha accesso ai finanziamenti necessari per raggiungere gli SDG. La riforma più urgente del sistema globale di cui questi Paesi hanno bisogno è l’accesso a finanziamenti a lungo termine e a basso costo.
L’obiettivo della pace
Per quanto riguarda l’obiettivo della pace, la sfida principale oggi è la competizione tra grandi potenze. Gli Stati Uniti sono in competizione con Russia e Cina. Gli Stati Uniti mirano al primato in Europa sulla Russia e al primato in Asia sulla Cina. La Russia e la Cina si oppongono agli Stati Uniti. Il risultato è la guerra (in Ucraina) o il rischio di guerra (in Asia orientale).
Occorre, dunque, un sistema più forte guidato dalle Nazioni Unite in cui la competizione tra grandi potenze sia regolata e contenuta dalla Carta dell’Onu e non dal militarismo e dalla politica di potenza. Si è superata l’epoca in cui un singolo Paese può o deve aspirare al primato o all’egemonia. Le grandi potenze dovrebbero vivere in pace e nel rispetto reciproco secondo la Carta dell’ONU, senza minacciare la sicurezza dell’altro.
La sfida tecnologica
Per quanto riguarda l’obiettivo della tecnologia, la sfida principale è garantire una governance trasparente e responsabile delle nuove tecnologie avanzate, tra cui la biotecnologia, l’intelligenza artificiale e la geoingegneria. Queste potenti tecnologie non possono continuare ad essere gestite in segreto dai militari e dalle potenti aziende. Devono essere governate con onestà, trasparenza e responsabilità nei confronti del pubblico.
Più istruzione per i giovani ovunque
Per quanto riguarda l’obiettivo dei giovani e delle generazioni future, la sfida principale è garantire che ogni bambino possa realizzare il proprio potenziale attraverso un’istruzione di alta qualità. L’istruzione è essenziale per ottenere un lavoro dignitoso e una vita dignitosa. Tuttavia, centinaia di milioni di bambini, soprattutto nei Paesi poveri, non vanno a scuola o frequentano scuole di livello inferiore che non insegnano le competenze necessarie per il XXI secolo. Senza un’istruzione di qualità, questi bambini dovranno affrontare una vita di povertà, sottoccupazione o disoccupazione. Occorre un nuovo accordo finanziario globale per garantire che ogni bambino, anche nei Paesi più poveri, abbia l’opportunità di ricevere un’istruzione decente.
Onu: la riforma indispensabile
Per quanto riguarda l’obiettivo di riformare il sistema delle Nazioni Unite, la chiave è dare più potere alle istituzioni ONU e renderle più rappresentative. Oggi le Nazioni Unite dipendono troppo da pochi Paesi potenti, in particolare dagli Stati Uniti. Va rafforzato il sistema assicurando che sia finanziato in modo adeguato e affidabile attraverso un nuovo schema di tasse internazionali – ad esempio sulle emissioni di CO2, sul trasporto marittimo, sull’aviazione e sulle transazioni finanziarie – piuttosto che attraverso i contributi dei singoli Governi.
Dovremmo, sostiene l’economista, anche rendere le istituzioni delle Nazioni Unite più rappresentative del mondo del 2024 piuttosto che di quello del 1945, anno di fondazione dell’ONU. L’India, ad esempio, dovrebbe diventare un membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’India è il Paese più popoloso del mondo, la terza economia più grande e anche una potenza nucleare. Nel 1945, l’India era ancora una colonia britannica e quindi non aveva il posto che le spettava nel sistema delle Nazioni Unite.
Un’altra raccomandazione fondamentale è l’introduzione di un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite come nuova camera accanto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’Assemblea dà oggi a ogni Stato membro un voto, il cui potere è nelle mani del ramo esecutivo di ogni Governo. Un Parlamento delle Nazioni Unite rappresenterebbe i popoli del mondo piuttosto che i Governi.
Un brainstorming globale
Soprattutto, conclude Sachs, il Vertice del futuro è un invito a un intenso brainstorming globale su come rendere il nostro mondo profondamente interconnesso adatto allo sviluppo sostenibile del XXI secolo. Si tratta di una grande sfida che dovrebbe essere accolta con favore e a cui dovrebbero partecipare persone di tutto il mondo. Un grande dibattito si aprirà a settembre e continuerà negli anni a venire.