GIOVANI & CARRIERE
Irina Cozma
Maggio 2024
MirageC/Getty Images
I CURRICULUM. Che li amiate o li odiate, è probabile che ne abbiate bisogno quando vi candidate per un lavoro. Il curriculum ha un ruolo tattico specifico da svolgere nella vostra ricerca: farvi ottenere un colloquio. Per svolgere questo compito, dovete assicurarvi che abbia tutte le carte in regola: questo perché, anche se sfruttate la vostra rete di contatti, prima o poi dovrete condividere il vostro curriculum con il responsabile delle assunzioni.
Sebbene ci siano molti consigli su come crearne uno efficace – per esempio, renderlo facile da scansionare con l’intelligenza artificiale, concentrarsi sulle competenze pertinenti e includere parole chiave dalla descrizione del lavoro – ne sono stati condivisi assai meno su ciò che si dovrebbe evitare. Ma capire quali sono gli errori più comuni che i candidati commettono e come superarli è importante quanto sapere cosa fa risaltare un curriculum. Può essere la differenza che vi distingue dai vostri concorrenti e vi aiuta ad ottenere quel colloquio.
Ecco quattro errori comuni che le persone commettono nel redigere un curriculum, come evitarli e cosa fare in alternativa.
1. Includere esperienze lavorative poco rilevanti
Nel mio primo lavoro di recruiting, ho assunto 100 dipendenti in un anno e ho letto migliaia di curriculum. Qualche anno più tardi, come manager, ho assunto diversi riporti diretti e ora, come coach, miglioro i curriculum dei miei clienti. Un errore che vedo spesso commettere è quello di inserire troppe esperienze irrilevanti.
Anche se le esperienze lavorative passate sono importanti e fanno di voi ciò che siete, non tutte devono figurare nel vostro curriculum. Concentratevi su ciò che è rilevante per il lavoro.
Se volete candidarvi per una posizione di marketing entry-level, ad esempio, e la vostra esperienza lavorativa comprende l’aver fatto la cassiera, la babysitter e lo stage nel reparto marketing di un’azienda tecnologica, includete solo l’ultimo ruolo. Rischiate di diluire la vostra esperienza più forte se la mettete in fondo alla lista o la circondate con altri lavori meno appropriati.
Puntate sullo stage e fate un’affermazione forte, spiegando i contributi che avete apportato all’azienda in quel periodo. Includete qualsiasi metrica che dimostri l’impatto del vostro lavoro (“ho fatto crescere il canale Instagram del 20%”) e, come già detto, concentratevi specificamente sulle competenze menzionate nella descrizione del lavoro (“ho condotto ricerche sulle tendenze di mercato”).
Se il vostro curriculum sembra scarno, includete le altre esperienze in una categoria separata chiamata “esperienze lavorative aggiuntive” o aggiungete una sezione che evidenzi le attività di volontariato che esemplificano le competenze che potreste utilizzare nel ruolo.
Assicuratevi di scegliere attività o lavori recenti. Ad esempio, se 10 anni fa siete stati finalisti in un concorso scolastico, oggi potrebbe non essere così rilevante. Io ho fatto parte della nazionale rumena di pallavolo juniores e, sebbene sia stato importante all’inizio della mia carriera, ora non lo inserisco nel mio curriculum: è stato molto tempo fa. Tuttavia, a volte ne parlo durante i colloqui per stabilire un legame con un intervistatore che è stato anche un atleta professionista.
Trattate le vostre esperienze passate allo stesso modo: includete quelle più rilevanti sulla carta e tenete le altre nella tasca posteriore, nel caso in cui possano essere utili da tirare fuori in seguito, durante il colloquio.
2. Eccedere nel personalizzare il curriculum
Forse avrete sentito il consiglio di “personalizzare il curriculum per ogni ruolo a cui vi candidate”. Sebbene sia un vantaggio per voi modificare il curriculum per adattarlo meglio alla job description, un’eccessiva messa a punto del vostro curriculum per ogni candidatura può essere una perdita di tempo e finire per rallentare la ricerca. Questo è particolarmente vero se vi state concentrando su una posizione particolare che ha un titolo standard come “coordinatore marketing”, “addetto alle vendite” o “assistente amministrativo”.
Finché i lavori per cui vi candidate rientrano nella stessa categoria, probabilmente non è necessario riscrivere l’intero curriculum per ogni candidatura. Tuttavia, è necessario avere un curriculum forte che si distingua in una moltitudine di candidature simili. Come fare?
Per risparmiare tempo, ecco una strategia più efficiente: supponiamo che vogliate candidarvi a lavori di “assistente di marketing” presso varie aziende. Per prima cosa, trovate e salvate da 10 a 20 descrizioni di una posizione analoga presso le organizzazioni a cui potreste candidarvi. Inserite il testo combinato di queste descrizioni in uno strumento GenAI come ChatGPT. Quindi, date allo strumento GenAI la seguente richiesta: “Quali sono le 10-20 responsabilità più comuni in queste job description?”.
Come ultimo passo, aggiornate il vostro curriculum, evidenziando le esperienze, le competenze e i risultati che riflettono le responsabilità comuni. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di rispecchiare fedelmente le responsabilità della descrizione del lavoro e di includere parole chiave che facciano risaltare il vostro curriculum.
Se il vostro curriculum dice: “Ha collaborato all’acquisizione di nuovi clienti” e il testo comune delle descrizioni del lavoro è: “Ha partecipato ad attività di vendita per promuovere lo sviluppo di nuovi canali commerciali”, potete modificare il vostro linguaggio in: “Ha contribuito alle attività di vendita per acquisire nuovi clienti e sviluppare nuovi canali commerciali”. Se fate questo esercizio, avrete un curriculum solido che dovrete aggiornare raramente, consentendovi di accelerare la ricerca e di aumentare le possibilità di ottenere un colloquio in più di un’organizzazione.
3. Esagerare nel progettare il curriculum
Il vostro curriculum sarà uno delle decine o centinaia che il selezionatore e il responsabile delle assunzioni vedranno. Loro (o uno strumento di intelligenza artificiale) passeranno solo pochi secondi a scrutarlo prima di decidere se farvi passare al colloquio. Troppo spesso i candidati commettono l’errore di progettare in modo eccessivamente ricercato i loro curriculum o di inserirli in un design creativo che li rende difficili da seguire.
Per darvi un’idea: quando ero un reclutatore per lavori ad alto volume, analizzavo ogni curriculum in pochi secondi, alla ricerca delle parole che corrispondevano alla mia offerta di lavoro. Anche se il curriculum aveva un design ingegnoso, mi ci voleva qualche secondo in più per posizionarmi sulla pagina e il più delle volte non avevo quei secondi in più. Un layout insolito può anche disturbare le candidature presentate attraverso un sistema di tracciamento. In questo caso, il vostro curriculum diventerà un pasticcio incomprensibile quando arriverà al selezionatore.
Quindi, conservate la vostra creatività e le sfumature per la fase del colloquio. Potete facilitare il lavoro del selezionatore mantenendo il curriculum semplice e ben organizzato. Se siete candidati entry-level e avete pochi ruoli rilevanti da evidenziare, puntate a una pagina. Quando si hanno più di cinque o dieci anni di esperienza lavorativa, due pagine vanno bene e spesso sono necessarie.
Mantenete un design semplice, persino noioso. Programmi come Microsoft Word offrono modelli semplici da cui trarre ispirazione. Vi consiglio di utilizzare un modello standard e di organizzare il vostro curriculum secondo queste linee: dichiarazione d’intenti, istruzione, corsi di specializzazione completati o certificati conseguiti, esperienza lavorativa e attività di volontariato (se pertinenti). Se avete un’esperienza lavorativa che volete mettere subito in evidenza, sostituite l’istruzione con l’esperienza, poiché quest’ultima ha un peso maggiore.
Infine, sforzatevi di mantenere uno stile di formattazione coerente e professionale in tutto il curriculum. Caratteri, stili o spaziature incoerenti possono far apparire il vostro curriculum poco curato. Vi consiglio di utilizzare caratteri puliti e facili da leggere come Arial, Cambria o Times New Roman. E se una sola frase passa alla seconda pagina, trovate un modo per farla rientrare nella pagina precedente.
4. Dare l’impressione di essere alle prime armi
Quando leggo i curriculum, un dettaglio che tende a saltare all’occhio – in modo negativo – è un indirizzo e-mail strano. Alcune e-mail contengono parole divertenti o offensive, altre includono numeri che sembrano il compleanno del candidato, altre ancora sono un insieme apparentemente casuale di lettere e numeri.
Si potrebbe obiettare che l’indirizzo e-mail non è correlato al lavoro, ma dice qualcosa sullo sforzo che il candidato ha fatto per imparare le regole di scrittura del curriculum. La creazione di un indirizzo e-mail è gratuita e potete crearne uno nuovo da utilizzare per attività professionali, come la candidatura a un lavoro. Un’e-mail dall’aspetto professionale dovrebbe includere il nome del candidato e avere un dominio non obsoleto.
Un altro consiglio: non chiamate il file del vostro curriculum “curriculum”. Il vostro curriculum può essere l’unico curriculum che avete, ma i selezionatori vedono migliaia di curriculum e un curriculum chiamato “curriculum” è destinato a essere smarrito. Invece, dategli un nome che possa essere facilmente ricondotto a voi, come ad esempio “Il vostro nome_Resum”.
Infine, inviate il vostro curriculum in formato PDF. Ogni volta che inviate il vostro curriculum in formato Word, correte un rischio. Un sistema di tracciamento delle candidature potrebbe incasinare la formattazione, lasciando al selezionatore una massa di testo disorganizzato. Questo non accade sempre, ma perché correre questo rischio quando si può facilmente evitarlo?
È VERO CHE NON SIETE SOLO il vostro curriculum. E ci sono altre parti del processo di candidatura in cui avrete libero sfogo per mostrare la vostra personalità e la vostra unicità. Ma il curriculum non è uno di questi luoghi. Evitate questi errori comuni e il vostro curriculum avrà maggiori probabilità di brillare e di svolgere il suo ruolo tattico nella ricerca di lavoro, ovvero di farvi ottenere quel colloquio.
Irina Cozma, Ph.D., è una career ed executive coach. Ha allenato centinaia di dirigenti Fortune 500 di organizzazioni globali come Salesforce, Hitachi e Abbott. È anche coach di start-up e del Physicians MBA dell’Università del Tennessee.
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