SELF MANAGEMENT
Rich Horwath
Dicembre 2023
Vahit Ozalp/Getty Images
Avendo lavorato con più di 250.000 manager negli ultimi 20 anni per affinare le loro capacità di pensiero strategico, mi sono reso conto che molti leader con un ottimo potenziale vengono ingiustamente bollati con l’etichetta “tattico, non strategico”, il che ne può compromettere la carriera. Stabilire se una persona fosse tattica o strategica è stata per troppo tempo un giudizio soggettivo basato su titoli di lavoro, intuizioni personali e osservazioni casuali.
Amministratori delegati e responsabili della gestione dei talenti mi hanno detto di aver bisogno di una roadmap comportamentale specifica per aiutare i dipendenti ad alto potenziale a evolvere da tattici a strategici. Per progettare questa roadmap, ho intervistato 2.586 manager di Nord America, Europa, Africa e Asia per capire le sfide reali che hanno affrontato nello sviluppo, nella comunicazione e nell’esecuzione delle loro strategie. Ho identificato tre comportamenti fondamentali che chiunque abbia ricevuto il feedback “tattico, non strategico” può lavorare per sviluppare.
Acume
L’acume riguarda il modo di pensare: la capacità di comprendere una situazione, di generare nuove idee per passare dallo stato attuale allo stato futuro desiderato e di risolvere le sfide per creare nuovo valore. L’acume è composto da tre componenti fondamentali:
- La consapevolezza del contesto informa la visione del quadro generale. La comprensione della situazione interna (cultura, obiettivi, processi, ecc.) e di quella esterna (tendenze del mercato, comportamento dei clienti, panorama della concorrenza, ecc.).
- L’intuizione si riferisce alla capacità di ricavare apprendimenti dalla consapevolezza del contesto. Ciò richiede curiosità e una mentalità esplorativa. Una caratteristica fondamentale dei pensatori strategici è la loro disciplina nel registrare, categorizzare, condividere e riflettere continuamente sulle intuizioni.
- L’innovazione emerge quando si incanala la consapevolezza del contesto e le intuizioni per creare nuovo valore. In genere nasce dal pensiero coinvolto nel superamento di una sfida o nella soluzione di un problema.
Per valutare il vostro acume, chiedetevi quanto segue:
- Valuto regolarmente la situazione attuale della mia azienda, sia dal punto di vista interno che esterno?
- Condivido con il mio team le mie preziose intuizioni?
- Quando risolvo un problema, mi attengo a ciò che è già stato sperimentato o cerco nuovi approcci?
Allocazione
L’allocazione riguarda il modo in cui si pianifica. I pensatori strategici stabiliscono gli obiettivi, distribuiscono le risorse, riconoscono i rischi e i compromessi quando prendono decisioni e creano vantaggi offrendo un valore superiore. Il modo in cui investite le vostre risorse – tempo, talento e capitale – è un fattore primario della vostra efficacia e richiede le seguenti componenti:
- Capacità di concentrare le risorse: le risorse sono generalmente limitate e, senza una disciplina, possono essere distribuite in modo eccessivo per avere un impatto sul raggiungimento degli obiettivi. Un approccio strategico implica la capacità di concentrare le risorse, il coraggio di fare compromessi e la volontà di garantire che l’uso delle risorse sia in linea con l’intento strategico.
- Processo decisionale: invece di accettare semplicemente l’opzione di base, i pensatori strategici generano una serie di alternative valide. Poiché ogni decisione comporta dei compromessi, analizzano i pro e i contro di ogni alternativa, nonché il livello di rischio accettabile.
- Vantaggio competitivo: l’obiettivo centrale della strategia è creare un beneficio, un guadagno o un profitto. Un vantaggio competitivo si forma quando la configurazione delle proprie risorse e attività porta alla creazione di un valore superiore per i clienti rispetto ai concorrenti. Una volta raggiunto il vantaggio, i pensatori strategici continuano ad evolverlo diligentemente per rimanere davanti alla concorrenza.
Per determinare se siete in grado di allocare le risorse in modo efficace, chiedetevi:
- Sposto in modo proattivo le risorse dalle aree con prestazioni insufficienti a quelle con un potenziale maggiore?
- Sto dedicando il mio tempo ad attività in linea con i miei obiettivi?
- Come mi sto misurando con la concorrenza?
L’azione
L’azione riguarda ciò che si fa. La preparazione di una strategia aziendale è solo un passo; il modo in cui si attua la strategia determina il successo. Ciò richiede la capacità di collaborare con gli altri, di eseguire le strategie per raggiungere gli obiettivi e di ottimizzare le prestazioni personali.
- La collaborazione è la capacità di lavorare con gli altri per scambiare conoscenze, dati e intuizioni che aiutano a progredire verso un obiettivo definito. Le capacità di comunicazione – verbale, visiva e scritta – sono fondamentali per una collaborazione di successo, così come la capacità di ascoltare senza giudicare, perché consente di affrontare l’interazione con una mente aperta e ricettiva a nuove e diverse strade da percorrere.
- L’esecuzione comporta l’applicazione disciplinata delle risorse per raggiungere gli obiettivi. Richiede concentrazione e disciplina per combattere il flusso continuo di interruzioni, rumori e oggetti luccicanti che possono portarvi fuori strada. Sebbene l’esecuzione sia spesso considerata tattica, vi è una componente strategica intrinseca, perché le intuizioni che non vengono attuate languiranno in un’improduttiva oscurità, riducendo il valore che potete fornire.
- La performance personale è la gestione del proprio tempo, della propria energia e della propria mentalità nel perseguimento dei risultati desiderati. Essere strategici richiede la flessibilità di adattarsi a circostanze mutevoli e l’agilità mentale di superare le sfide e forgiare nuovi percorsi per raggiungere gli obiettivi.
Per valutare le vostre capacità di azione, chiedetevi:
- Quando arriva il momento di attuare una strategia, quanto sono preparato ad agire?
- Chiedo agli altri quali sono i loro obiettivi all’inizio della conversazione?
- Mi lascio facilmente trascinare da altri ostacoli lungo il percorso?
Quando definiamo strategico il possedere la capacità di intuizione che porta a un vantaggio competitivo, possiamo iniziare a valutare il nostro livello di preparazione strategica. L’acume, l’allocazione e l’azione – la capacità di pensare, pianificare e fare – sono ciò che distingue i pensatori strategici dagli altri, e sono comportamenti che possono essere appresi e applicati per creare un valore superiore. Se la bellezza è negli occhi di chi guarda, la strategia è nel comportamento.
Rich Horwath è fondatore e CEO di Strategic Thinking Institute, dove serve i team di leadership come facilitatore di workshop strategici, executive coach e consulente strategico. È autore di sette libri sul pensiero strategico, tra cui Strategic: The Skill to Set Direction, Create Advantage, and Achieve Executive Excellence, pubblicati dal New York Times e dal Wall Street Journal.
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