GRANDI IDEE
Il nuovo patto tra datore di lavoro e lavoratore
REID HOFFMAN, BEN CASNOCHA E CHRIS YEH
Giugno 2013
PER QUASI TUTTO IL XX SECOLO, il contratto implicito tra datori di lavoro e lavoratori nei Paesi sviluppati si è incentrato sulla stabilità. Nelle grandi imprese il posto di lavoro era sicuro: finché l’azienda andava bene dal punto di vista finanziario e il dipendente faceva il suo dovere, il posto non si toccava. E nel mondo dei “colletti bianchi” le carriere progredivano con una sorta di ascensore, nel senso che si offrivano avanzamenti prevedibili a coloro che rispettavano le regole. Le imprese, da parte loro, apprezzavano la fedeltà dei dipendenti e la bassa rotazione del personale.
Poi sono arrivate la globalizzazione e l’era dell’informazione. La stabilità ha lasciato il posto a cambiamenti rapidi e imprevedibili. L’adattabilità e l’imprenditorialità sono diventate critiche per ottenere e mantenere il successo. Questi cambiamenti hanno fatto venir meno il tradizionale patto tra datore di lavoro e lavoratore e l’ascensore di carriera che vi si accompagnav
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