CREARE LA PROSSIMA INNOVAZIONE in grado di fruttare miliardi è un obiettivo cui è impossibile resistere. Per centrarlo, molte aziende imitano il modello di innovazione messo a punto nel settore tecnologico. Procter & Gamble, per esempio, insegue quella che chiama “disruption costruttiva”. L’azienda ha progettato i propri processi di innovazione come se fossero quelli di una start-up, con un Lab che integra imprenditori tecnologici e un processo lean di prototipazione “verifica e impara”. Questo approccio non funziona. La verità è che, nella maggior parte dei mercati, l’innovazione è un processo di macinazione lento e incrementale: ampliare i brand principali, aggiungere una nuova campanella o un fischio, modificare una formula. Le migliori innovazioni di P&G, come il pannolino intelligente Pampers che segnala quando è ora di sostituirlo, non minacciano esattamente di diventare il prossimo prodotto miliardario. E quando le aziende ce la mettono tutta raggiungono raramente buoni risultati. Prendiamo Coca-Cola, per...