Nel 2016 General Electric annunciò l’intenzione di spostare il suo quartier generale dalla storica sede nella periferia di Fairfield, in Connecticut, al centro di Boston. L’idea era che per diventare più innovativa e digitale, ed essere all’avanguardia di tutte le tecnologie rivoluzionarie emergenti, doveva intrattenere un filo diretto con le ambiziose start-up tecnologiche e i talenti di Boston. Jeff Bornstein, che all’epoca era il direttore amministrativo e finanziario dell’azienda, riassumeva così al Wall Street Journal i vantaggi di Boston: «Posso uscire dal mio ufficio e andare a visitare quattro start-up. A Fairfield non potevo nemmeno uscire dal mio ufficio per andare a prendermi un panino». Da tempo le città più importanti esercitano un’influenza spropositata sull’economia globale, ma oggi l’impatto che hanno le maggiori concentrazioni di talenti (come Boston e San Francisco) sull’innovazione è particolarmente evidente. Nel 2017 i 10 maggiori poli tecnologici americani hanno rappresentato il 58% dei brevetti statunitensi....