“Trasparenza” è la nuova parola d’ordine del management, ed è facile capire perché. Dopotutto, se le persone fanno il proprio lavoro in piena vista, non saranno più aperte e responsabili? Ma tramite ricerche rigorose sul campo ed esperimenti controllati, accompagnati dalle osservazioni di ricercatori inseriti nelle situazioni studiate, mi sono reso conto che non è così semplice. Le mie scoperte, che integrano vari studi sugli spazi lavorativi aperti (Vedi “Mettere in equilibrio ‘Noi’ e ‘Me’”, in questo numero), indicano che non sempre gli ambienti trasparenti sono migliori. La privacy è altrettanto essenziale per la performance. Ecco il paradosso: ad onta di tutto ciò che fa la trasparenza per rimuovere le pratiche dispendiose e promuovere la collaborazione e l’apprendimento condiviso, una trasparenza eccessiva può indurre distorsioni dei fatti e inibizioni controproducenti. A volte dei comportamenti sperimentali spontanei cessano del tutto. Ambienti open space e copiosi dati in tempo reale su come...