Alla base della pratica e dello studio del business c’è la convinzione che il management sia una scienza e che le decisioni aziendali debbano essere guidate da una rigorosa analisi dei dati. L’esplosione dei big data ha rinforzato quest’idea. In un’indagine recente di EY, l’81% dei dirigenti intervistati hanno detto di credere che “i dati dovrebbero sorreggere l’intero processo decisionale, inducendo EY a proclamare entusiasticamente che «i big data possono eliminare la tradizione delle decisioni “di pancia”». I manager apprezzano quest’idea. Molti hanno un’estrazione scientifica. Oppure hanno un MBA - un titolo di studio che ha avuto origine all’inizio del XX secolo, quando Frederick Winslow Taylor ha introdotto il “management scientifico”. Oggi gli MBA stanno invadendo il mondo con il loro diplomati - sono più di 150.000 all’anno nei soli Stati Uniti. Questi programmi hanno tentato di trasformare il management in una scienza esatta per quasi tutti gli ultimi sei...