Negli ultimi trent’anni, il tema della “distruzione creativa” ha profondamente affascinato le business school più accreditate e le più prestigiose riviste di management come questa. L’interesse quasi ossessivo per questo argomento non è certo sorprendente alla luce dell’infinito elenco, in continua evoluzione, delle minacce trasformative che oggi includono l’Internet delle cose, la stampa 3D, il cloud computing, la medicina personalizzata, le energie alternative e la realtà virtuale. La comprensione dei mutamenti che disgregano aziende, industrie e settori è migliorata enormemente negli ultimi vent’anni: adesso sappiamo molto meglio come identificarli e quali pericoli apportino alle aziende tradizionali. Ma la tempistica del cambiamento tecnologico rimane un mistero. Mentre alcune tecnologie e alcune imprese sembrano emergere da un giorno all’altro (la mobilità condivisa e Uber; il social networking e Twitter), altre ci mettono decenni ad affermarsi (la TV ad alta definizione, il cloud computing). Per le aziende e i loro manager, ciò crea...