Ian McEwan dice di essere diventato scrittore perche “ero un lettore”. I suoi genitori, che avevano entrambi lasciato la scuola a 14 anni, insistevano per fare una visita settimanale alla biblioteca locale quando lui era ragazzo, e lo mandarono in collegio, dove scoperse autori come Iris Murdoch e Graham Greene. Tra suoi 15 romanzi ci sono successi come Espiazione, Sabato, Chesil Beach, L’amore fatale e il più recente Sweet Tooth. Intervista di Alison Beard HBR. C’è un passaggio in Sabato che mostra il protagonista al lavoro in uno stato che uno psicologo potrebbe definire “ondivago”. Come riesce a realizzare una cosa di questo tipo nel suo lavoro? McEwan. Succede solo occasionalmente, ed è del tutto casuale. Tutti gli ostacoli scompaiono, io esco da me stesso e sono inchiodato a quel momento, e non ho più alcuna sensazione del tempo o delle emozioni. Ha di solito a che fare...