In teoria, le aziende dovrebbero creare valore per gli stakeholder facendo investimenti rischiosi. E nei limiti in cui nessun singolo investimento mandi a fondo l’azienda, quegli investimenti possono essere anche molto ingenti. Non importa se ne fallisce una percentuale anche elevata, purché il successo di altre scommesse riesca a compensare le perdite, il che di solito accade. È un approccio all’investimento che viene supportato dalla teoria economica fin dagli studi effettuati negli anni Cinquanta dal premio Nobel Harry Markowitz sull’ottimizzazione del portafoglio. Nella pratica corrente, tuttavia, i dirigenti delle grandi imprese sono restii a proporre e a difendere progetti ad alto rischio. Accantonano nuove idee in favore di miglioramenti marginali, riduzione dei costi e investimenti “sicuri”. Varie analisi hanno identificato da tempo questo andamento. In un celebre articolo di HBR, per esempio, il professor Ralph O. Swalm della Syracuse University ha presentato i risultati di uno studio importante sugli atteggiamenti...