L’espressione molestie sessuali si diffuse nei circoli accademici negli anni Settanta e iniziò ad affermarsi come concetto giuridico nel 1977, quando la giurista femminista Catharine McKinnon affermò che le molestie nei luoghi di lavoro costituivano una forma di discriminazione sessuale, vietata dal Civil Rights Act del 1964. In precedenza, i giudici federali avevano sempre rigettato questa tesi ma ora del 1978 tre tribunali l’avevano accolta e nel 1986 la Corte Suprema aveva dato ragione alla McKinnon. La consacrazione definitiva del principio arrivò nel 1991, durante le consultazioni per la nomina a giudice della Corte Suprema di Clarence Thomas, in occasione delle quali Anita Hill lo accusò di averla aggredita sessualmente quand’era la sua assistente alla Equal Employment Opportunity Commission. La testimonianza teletrasmessa di Thomas portò il tema delle molestie sessuali al centro dell’attenzione e spinse molte donne a denunciare le proprie esperienze di harassment. Di fronte all’esplosione del problema, e...