SPECIALE Maggio 2017
Maggio 2017
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In questo numero analizziamo come il mettere al centro la massimizzazione del valore per gli azionisti, che spinge management e board a muoversi in funzione del breve termine, possa minacciare la salute e la performance economica delle aziende.
Un nuovo modello di governance
La teoria dell’agenzia, diffusa negli anni Settanta da economisti di estrazione accademica, è a fondamento dell’idea secondo cui la preoccupazione fondamentale dei manager di un’azienda deve essere il valore per gli azionisti e il board deve vegliare che così sia. Questo approccio teorico vede negli azionisti i proprietari della società. Ciò pone però un serio problema di responsabilità: essi non hanno infatti nessun dovere legale di proteggere o servire le imprese di cui posseggono le azioni; la dottrina della responsabilità limitata li mette al riparo dalla responsabilità legale per debiti o reati a esse relativi; possono acquistare o vendere le azioni senza limitazioni e sono tenuti a rivelare la propria identità solo in determinate circostanze; infine tendono a essere fisicamente e psicologicamente distanti dalle attività delle aziende.
Joseph Bower e Lynn Paine analizzano le basi e i limiti del modello fondato sulla teoria dell’agenzia e le sue implicazioni per le aziende. Ne propongono poi uno alternativo, imperniato sulla sostenibilità a lungo termine delle aziende piuttosto che sul ritorno a breve per gli azionisti: un modello che riporta l’attenzione delle aziende verso l’innovazione, il rinnovamento strategico e l’investimento sul futuro.
Il parere del CEO
David Pyott era alla guida di Allergan durante il tentativo di scalata ostile da parte di Valeant Pharmaceuticals e Pershing Square Capital Management nel 2014. Pyott racconta come ha respinto l’offerta e che cosa le aziende devono fare per ritararsi sul lungo termine.
Il punto di vista del board
Barbara Hackman Franklin è un’esperta di corporate governance, che concepisce come un sistema tripartito di controlli ed equilibri. Gli azionisti attivisti, dice, sono una nuova e preoccupante complicazione. E propone alcuni importanti cambiamenti che i board devono introdurre.
I dati
Quattro grafici evidenziano la superiorità delle aziende orientate al lungo termine rispetto a quelle focalizzate sul breve relativamente a vari parametri economici importanti e mettono in luce la loro capacità di creare un numero significativamente maggiore di posti di lavoro.
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