La stampa industriale 3D è giunta a un punto critico, nel senso che sta per diventare di uso comune. Quasi tutti i dirigenti e molti ingegneri non se ne rendono conto, ma questa tecnologia è già ben oltre il prototyping, l’attrezzaggio rapido, i ninnoli e i giocattoli. La “produzione additiva” sta creando prodotti durevoli e sicuri da vendere a clienti reali in quantità che andranno da moderate a consistenti. L’inizio della rivoluzione appare evidente in un’indagine condotta nel 2014 da PWC su un campione di oltre cento aziende industriali. All’epoca dell’indagine, l’11% erano già passate alla produzione seriale di componenti o prodotti stampati in 3D. Secondo gli analisti del Gartner Group, una tecnologia è “di uso comune” quando raggiunge un livello di adozione del 20%. Tra le numerose aziende che usano la stampa 3D per incrementare la produzione vi sono GE (motori aerei, apparecchi medicali e componenti per elettrodomestici), Lockheed...