Con l’esplosione delle tecnologie digitali, le aziende hanno cominciato a raccogliere un’enorme quantità di dati sulle attività dei consumatori, sia online che offline. Questa tendenza è alimentata da una serie di nuovi prodotti intelligenti interconnessi – dai fitness tracker ai sistemi di domotica – che raccolgono e trasmettono informazioni dettagliate. Alcune aziende sono aperte e trasparenti riguardo ai metodi che adottano nella gestione dei dati, ma la maggior parte preferisce tenere i consumatori all’oscuro, privilegia il controllo rispetto alla condivisione e preferisce scusarsi dopo, che chiedere il permesso prima. È prassi corrente anche quella di raccogliere surrettiziamente dati personali che al momento non servono, fidando sul fatto che un giorno potrebbero tornare utili. Come dirigenti ed ex dirigenti della Frog, una società che aiuta i clienti a creare prodotti e servizi facendo leva sui dati personali degli utenti, siamo dell’idea che raccogliere informazioni all’insaputa del cliente sia indice di scarsa...