IN UN’INDAGINE CONDOTTA DAL WORKFORCE INSTITUTE NEL 2018 FRA TREMILA DIRIGENTI IN OTTO PAESI INDUSTRIALIZZATI, LA MAGGIOR PARTE DEGLI INTERVISTATI HA DESCRITTO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE COME UN VALIDO STRUMENTO PER MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ. È facile capire perché: l’intelligenza artificiale (IA) apporta benefici concreti in termini di velocità, precisione e coerenza dei processi (le macchine non commettono errori dovuti alla stanchezza), motivo per cui oggi molti professionisti se ne servono. Alcuni specialisti del settore sanitario, per esempio, usano strumenti basati sull’IA come ausilio per la formulazione delle diagnosi e la definizione delle terapie. I partecipanti all’indagine, tuttavia, hanno anche espresso il timore di perdere l’impiego a causa dell’intelligenza artificiale. Non sono i soli a pensarlo. The Guardian di recente ha riferito che più di sei milioni di lavoratori nel Regno Unito temono di essere soppiantati dalle macchine. Questi sentimenti vengono espressi anche dagli accademici e dai dirigenti che incontriamo in occasione di...