La perdita di “buoni lavori” nell’economia degli Stati Uniti e di altri Paesi ha ispirato un sacco di proposte, tra cui l’obbligo di coinvolgere rappresentanti sindacali nei board aziendali, benefit per i lavoratori della gig economy, riduzioni fiscali per gli investimenti sul capitale umano e un salario minimo garantito. Anche se alcune di queste idee hanno dei meriti, non affrontano quella che noi crediamo sia la radice del problema: la convinzione diffusa che lavori a basso reddito siano svolti da persone con scarse capacità. Un pregiudizio che ha privato milioni di persone dell’opportunità di potenziare le proprie competenze ed esercitare la mente. L’idea che i dipendenti siano delle macchine semi-programmabili risale ai primi decenni della Rivoluzione industriale, quando la stragrande maggioranza dei lavoratori era poco scolarizzata. Venne poi rinforzata da Frederick Taylor nel 1911 con la pubblicazione dei Principi di organizzazione scientifica del lavoro, in cui descriveva il lavoratore tipico...