RETRIBUZIONI
Robert C. Pozen e S.P. Kothari
Luglio 2017
prezzo 5,00 €
La maggior parte delle aziende quotate pubblica annualmente un rapporto sul pacchetto retributivo del proprio CEO, in cui il comitato preposto tenta di spiegare i criteri che stanno dietro le cifre agli azionisti, i quali spesso sono chiamati a votare per approvarli. Il problema è che molti comitati presentano le cifre relative alla performance in maniera oscura e scorretta e questo porta a retribuzioni eccessivamente generose per i CEO. E lo fanno utilizzando criteri non standard che sono difficili da decodificare anche per i sofisticati investitori istituzionali.
In questo articolo un ex presidente esecutivo di MFS Investment Management e un professore di contabilità e finanza del MIT che hanno analizzato nei minimi dettagli le relazioni sulla retribuzione dei CEO rivelano come vengano truccate per favorire i CEO: si presentano le entrate in modo che risultino doppie rispetto al fatturato GAAP, cioè secondo i criteri contabili generalmente accettati; si paga l’80% dell’incentivo in trimestri con risultati nel quartile più basso; si scelgono aziende “pari” che non sono paragonabili per dimensioni o settore. E così via.
Secondo gli autori, gli azionisti dovrebbero armarsi di maggiore scetticismo e i rapporti sulle retribuzioni cominciare a fornire spiegazioni molto più chiare. Ma più necessari di tutto sono nuovi standard per la strutturazione e la rendicontazione delle retribuzioni.
Edizione Digitale
Leggi Hbr Italia
anche su tablet e computer
Newsletter