Nel 1965, la Royal Dutch Shell impiantò quello che chiamò Unified Planning Machinery (UPM), un sistema informatizzato che serviva a mettere ordine nella pianificazione del cash flow aziendale. Questo tipo di previsione finanziaria, razionale e basata su un modello preciso, era davvero molto in voga negli anni '60. Ben presto, però, i dirigenti di Shell si resero conto che molti dei loro impegni si estendevano ben oltre l'orizzonte dei sei anni indagati dall'UPM e che, anche entro i limiti di quel lasso di tempo, il sistema tendeva a prendere grossi granchi. All'inizio degli anni '70, lo chiusero. Le cose andarono molto meglio per un'altra iniziativa Shell avviata nel 1965, anche se molto più in sordina. Jimmy Davidson, a capo della divisione ricerca e produzione di Shell, incaricò Ted Newland, da molti anni in azienda, di avviare nella sede londinese un'attività chiamata Long-Term Studies (Studi a lungo termine). «Venni messo in...