È meglio essere amati o temuti? Niccolò Machiavelli si pose questo eterno dilemma 500 anni fa e se ne uscì con una soluzione salomonica. «Si dovrebbero desiderare entrambi i sentimenti - ammise in pratica - ma vista la difficoltà di riunirli in una persona sola, è molto più sicuro essere temuti che essere amati». Oggi la scienza comportamentale mette a disposizione delle ricerche da cui si desume che il segretario fiorentino aveva parzialmente ragione: quando giudichiamo gli altri – specie i nostri leader - valutiamo anzitutto due caratteristiche – quanto sono amabili (in termini di calore umano, partecipazione affettiva o affidabilità) e quanto sono temibili (in termini di autorità, attivismo o competenza). Nonostante i dissensi sulla definizione specifica delle caratteristiche, i ricercatori convengono nel riconoscere che costituiscono le due dimensioni principali del giudizio sociale. Perché queste caratteristiche sono così importanti? Perché rispondono a due domande critiche: “Quali sono le intenzioni...