Il percorso per dirigenti aziendali e azionisti appare bloccato. I dirigenti lamentano, con qualche ragione, il fatto che l'invadenza e la focalizzazione sul futuro degli investitori stanno rendendo ancora più difficile lo svolgimento efficace del proprio lavoro. Da parte loro, gli investitori si lamentano (con altrettante ragioni) di dirigenti che intascano compensi da capogiro in cambio di risultati mediocri. I consigli di amministrazione si trovano presi in mezzo e subiscono la pressione crescente di doversi comportare da guardiani e controllori, anche se è provato che funzionano meglio nelle vesti di consiglieri amichevoli. Questo punto morto è il frutto di un percorso avviato negli anni '70, quando, dopo un lungo periodo in cui i manager avevano preso tutte le decisioni, il potere cominciò a spostarsi nella direzione degli investitori. Lo spostamento, benché avesse motivazioni sociali e politiche, venne anche favorito dall'affermarsi di una filosofia del predominio degli investitori, nata all'interno del...