Tre anni fa, quando abbiamo iniziato a studiare l’attivismo dei CEO, non immaginavamo di sicuro quanto sarebbe diventato rilevante questo fenomeno. All’epoca, un gruppo ristretto ma in crescita di executive prendeva posizioni ufficiali su problemi politici e sociali totalmente separati dalla bottom line delle loro aziende. Da allora le polemiche sulle leggi che limitano i diritti dei transgender nel North Carolina, sull’uso delle armi da parte della polizia del Missouri e sugli ordini esecutivi del presidente in tema di immigrazione hanno coinvolto un numero sempre maggiore di CEO in accesi dibattiti pubblici. Più recentemente, l’uscita della Casa Bianca dall’accordo di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico, la reazione di Trump allo scontro tra suprematisti bianchi e controdimostranti a Charlottesville, Virginia, e la sua discutibile scelta di mettere fine al programma Deferred Action for Children Arrivals hanno spinto molti leader di aziende americane a schierarsi e ad agire. Naturalmente, le corporation...