Tra non molto vedremo circolare sulle strade i veicoli a guida autonoma. Questa nuova tecnologia salverà delle vite riducendo gli errori dei guidatori, ma gli incidenti continueranno ad avvenire. I computer delle auto dovranno prendere decisioni difficili: quando una collisione è inevitabile, l’automobile dovrebbe salvare il suo unico occupante o cinque pedoni? Dovrebbe dare la priorità agli anziani o ai giovani? E se fosse coinvolta una donna incinta, dovrebbe contare per due? Le case automobilistiche devono riflettere preventivamente su questi interrogativi delicati e programmare di conseguenza i loro veicoli. A mio modesto avviso, i leader che tentano di rispondere a interrogativi etici come questi dovrebbero farsi guidare dall’obiettivo di creare il massimo valore possibile per la società. Andando al di là di una serie di semplici regole etiche (“Non mentire”, “Non ingannare”), questa prospettiva – che affonda le sue radici nell’opera dei filosofi Jeremy Bentham, John Stuart Mill e Peter...