QUANDO PENSIAMO agli ingredienti decisivi per avere successo sul lavoro, spesso ci concentriamo sui punti di forza innati: un’intelligenza brillante, la capacità di apprendimento, l’ambizione di raggiungere gli obiettivi e le abilità sociali necessarie per instaurare legami forti. Queste qualità, però, sono sempre accompagnate da punti deboli, aspetti della personalità che potrebbero sembrare innocui o addirittura utili in alcune circostanze, ma che se non vengono tenuti sotto controllo, possono ripercuotersi pesantemente su carriere e organizzazioni. Due decenni fa, gli psicologi Robert e Joyce Hogan compilarono un inventario di questi “lati oscuri”, 11 qualità, da emotivo fino a ubbidiente, che se portate agli estremi assomigliano ai disturbi della personalità più comuni. Da allora questo strumento di valutazione, l’Hogan Development Survey (HDS), brevettato dalla società omonima di cui sono socio, viene ampiamente adottato nel campo della psicologia del lavoro come mezzo per individuare le esigenze di sviluppo degli individui. Dopo aver tracciato...