I team virtuali, quelli composti da persone che fisicamente si trovano in luoghi differenti, sono un fenomeno in aumento. Con l’espansione geografica delle aziende e la diffusione del telelavoro, i gruppi di lavoro spesso abbracciano uffici distantissimi tra loro, spazi di lavoro condivisi, case private e stanze d’albergo. Recentemente la mia azienda, la Ferrazzi Greenlight, ha esaminato 1.700 lavoratori della conoscenza: il 79% di loro ha dichiarato di lavorare sempre o spesso all’interno di team sparpagliati. Armata di portatili, wi-fi e telefoni cellulari, la maggior parte dei professionisti è in grado di svolgere il proprio lavoro ovunque. Il vantaggio di formare team virtuali è evidente: i dipendenti possono gestire la vita e il lavoro in modo più flessibilità, e hanno l’opportunità di interagire con colleghi sparsi per il mondo. Le aziende hanno la possibilità di ingaggiare in tutto il mondo i migliori talenti a un prezzo superconveniente, riducendo drasticamente i...