Le aziende sono esposte da tempo ai rischi reputazionali derivanti dalle condizioni di lavoro pericolose e massacranti nelle loro catene di fornitura. Negli anni Novanta, alcuni reportage denunciarono lo sfruttamento dilagante del lavoro minorile e le condizioni di lavoro disumane negli stabilimenti che fabbricavano prodotti Nike, danneggiando l’immagine accuratamente creata del marchio. All’inizio degli anni Duemila, Apple dovette far fronte a una tempesta di pressioni degli attivisti e di servizi imbarazzanti sui media in seguito a un’ondata di suicidi nello stabilimento del suo fornitore Foxconn. La pandemia sta nuovamente puntando i riflettori su questi rischi: pensate alle indagini giornalistiche che hanno denunciato i bassi salari e la mancanza di protezione dei lavoratori negli stabilimenti britannici che confezionavano capi di abbigliamento per Boohoo e alla rapidità con cui gli investitori e i rivenditori hanno reagito abbandonando il marchio. Una strategia adottata da numerose aziende per arginare questi problemi consiste nell’imporre il...